Lo dice la parente di Stefania Pettini per i confronti del Dna ignoto

"Se mi chiedono l'autorizzazione per riesumare il corpo di Stefania perché c'è una, una sola possibilità di scoprire la verità, io dirò sì, non ci ho dormito la notte da quando ho saputo del Dna. Se adesso ci fosse la minima possibilità di trovare l'assassino non posso negarla". Così Tiziana Bonini, cugina di Stefania Pettini che fu uccisa dal Mostro di Firenze col fidanzato Pasquale Gentilcore a Borgo San Lorenzo nel 1974 parlando al quotidiano La Repubblica sulla possibilità di rintracciare un Dna uguale a quello sconosciuto emerso da un proiettile dell'ultimo duplice delitto del 1985.
     
"Sono passati 50 anni, voglio fare il possibile per trovare l'assassino, lo dice la mia coscienza - aggiunge Tiziana Bonini - Ho sempre detto che non voglio morire senza sapere chi l'ha uccisa".
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies