Il 2024 è stato un anno eccezionale per l’Ospedale San Giuseppe, almeno per quanto riguarda il numero di bambini che sono venuti al mondo nella struttura.
Come riporta il quotidiano La Nazione citando il primario del reparto di Ginecologia e Ostetricia Massimo Gabbani, infatti, presso l’ospedale empolese sono venuti al mondo ben 944 bambini (dato aggiornato al 17 dicembre 2024), un dato in aumento di ben venti unità rispetto all’anno scorso.
Sul totale dei parti avvenuti al San Giuseppe nell’anno corrente, racconta il dottor Gabbani, circa il quaranta per cento è stato effettuato da donne di origine straniera, un dato certamente importante che, sottolinea il primario al quotidiano, richiede “impegno particolare da parte di tutta l’équipe”.
Sempre in termini statistici, di tutti i parti avvenuti quest’anno il 18,5% sono stati cesarei mentre tra il 3 e il 4 per cento sono avvenuti in acqua; inoltre sono avvenuti 37 parti pretermine, il quattro per cento del totale. Non ci sono stati parti podalici nel corso di quest’anno.
Infine, sottolinea il dottor Gabbani, a tutte le donne viene garantita la partoanalgesia, che in alcuni casi “può rappresentare anche un’indicazione medica”.
Come riporta il quotidiano La Nazione citando il primario del reparto di Ginecologia e Ostetricia Massimo Gabbani, infatti, presso l’ospedale empolese sono venuti al mondo ben 944 bambini (dato aggiornato al 17 dicembre 2024), un dato in aumento di ben venti unità rispetto all’anno scorso.
Sul totale dei parti avvenuti al San Giuseppe nell’anno corrente, racconta il dottor Gabbani, circa il quaranta per cento è stato effettuato da donne di origine straniera, un dato certamente importante che, sottolinea il primario al quotidiano, richiede “impegno particolare da parte di tutta l’équipe”.
Sempre in termini statistici, di tutti i parti avvenuti quest’anno il 18,5% sono stati cesarei mentre tra il 3 e il 4 per cento sono avvenuti in acqua; inoltre sono avvenuti 37 parti pretermine, il quattro per cento del totale. Non ci sono stati parti podalici nel corso di quest’anno.
Infine, sottolinea il dottor Gabbani, a tutte le donne viene garantita la partoanalgesia, che in alcuni casi “può rappresentare anche un’indicazione medica”.
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