Senza un adeguato ricambio generazionale i presidi sanitari rischiano di dover fare i conti con un’ulteriore carenza di personale

Nei prossimi due anni, cioè nel 2025 e nel 2026, il numero di medici specialisti in servizio nei presidi di competenza dell’Asl Toscana Centro si ridurrà di circa cento unità, delle quali una cinquantina riguarderanno gli ospedali della zona fiorentina.

A lanciare l’allarme è il sindacato Anaao Assomed, riporta questa mattina La Nazione, che citando i dati del piano del personale dell’Asl Toscana Centro parla di 360 uscite e di 314 ingressi nel sistema sanitario nei prossimi due anni.

Una perdita che si traduce non solo nel minor numero di specialisti a disposizione del sistema sanitario, ma anche in aggravio delle condizioni di lavoro dei medici che rimarranno in servizio, costretti a turni più lunghi, e un aumento generale dei costi della sanità.

Come riporta il quotidiano, i problemi maggiori si registreranno nei Pronto Soccorso e nei reparti di chirurgia, settori nei quali i giovani non si vogliono specializzare nonostante l’offerta di borse.

Come spiega il segretario Anaao Assomed Gerardo Anastasio, a pesare molto sono gli stipendi bassi e le condizioni difficili in cui gli specializzandi si troverebbero a lavorare. La soluzione, suggerisce al quotidiano Anastasio, è quella di inquadrare gli specializzandi in contratti di formazione lavoro, introdurre maggiore flessibilità per gli orari di lavoro.
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