Sabato 14 dicembre alla Libreria Rinascita (Via Gramsci 334, Sesto Fiorentino) si terrà un incontro dedicato alla poetessa e scrittrice argentina Alfonsinsa Storni, parte della più ampia rassegna "La poesia come mi pare": l'iniziativa sarà presentata da Letizia Fuochi.
Alfonsina Storni, nata a Sala Capriasca nel Canton Ticino nel 1892 ed emigrata assieme alla famiglia in Argentina, è stata una limpida voce della condizione femminile durante i primi decenni del Novecento argentino.
Trasferitasi a Buenos Aires iniziò a collaborare con giornali e riviviste letterarie specializzate, trovandosi anche a gestire la vita di madre dopo aver dato alla luce il suo unico figlio, Alejandro, che crescerà da sola.
Personalità decisa e controcorrente, riuscì a farsi ammettere nel mondo letterario argentino, chiuso alle donne, denunciando nei suoi testi la condizione femminile e reclamando maggiori diritti per le donne.
Il 25 ottobre 1938, malata terminale di cancro, Alfonsina Storni si suicida gettanodi nelle acque del Mar del Plata: la sua morte genera scalpore e il suo giornale con cui collaborava, "La Nacion", pubblica la sua ultima poesia, "Voy a dormir" (vado a dormire), scritta pochi giorni prima di suicidarsi.
A lungo dimenticata, anche a causa dei giudizi negativi che grandi scrittori e letterati come Jorge Luis Borges avevano dato della sua poesia, oggi Alfonsina Storni è stata riscoperta e la sua opera viene studiata nei licei e università argentine.
Alfonsina Storni, nata a Sala Capriasca nel Canton Ticino nel 1892 ed emigrata assieme alla famiglia in Argentina, è stata una limpida voce della condizione femminile durante i primi decenni del Novecento argentino.
Trasferitasi a Buenos Aires iniziò a collaborare con giornali e riviviste letterarie specializzate, trovandosi anche a gestire la vita di madre dopo aver dato alla luce il suo unico figlio, Alejandro, che crescerà da sola.
Personalità decisa e controcorrente, riuscì a farsi ammettere nel mondo letterario argentino, chiuso alle donne, denunciando nei suoi testi la condizione femminile e reclamando maggiori diritti per le donne.
Il 25 ottobre 1938, malata terminale di cancro, Alfonsina Storni si suicida gettanodi nelle acque del Mar del Plata: la sua morte genera scalpore e il suo giornale con cui collaborava, "La Nacion", pubblica la sua ultima poesia, "Voy a dormir" (vado a dormire), scritta pochi giorni prima di suicidarsi.
A lungo dimenticata, anche a causa dei giudizi negativi che grandi scrittori e letterati come Jorge Luis Borges avevano dato della sua poesia, oggi Alfonsina Storni è stata riscoperta e la sua opera viene studiata nei licei e università argentine.
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