La denuncia: “Eravamo tutti a volto scoperto, i video li abbiamo pubblicati noi, dando modo di raccontare quello che è successo in quella piazza, cioè delle cariche a freddo“

Una "intimidazione ipocrita" verso chi "ha denunciato gli unici violenti che ci sono stati in quella giornata, le forze dell'ordine". Lo afferma Luca Toscano, coordinatore di Sudd Cobas Prato Firenze, tra gli indagati insieme alla coordinatrice dello stesso sindacato Sarah Caudiero per gli scontri avvenuti lo scorso 23 febbraio durante la manifestazione pro Palestina nei pressi del consolato Usa a Firenze.

"Le nostre case sono state perquisite alle 6.30 di mattina. Ma siamo orgogliosi di essere coinvolti in questa inchiesta, così come siamo stati orgogliosi di aver partecipato alla manifestazione accanto agli studenti il 23 febbraio. Cosa cercavano oggi dovete chiederlo" agli inquirenti: "Eravamo tutti a volto scoperto, i video li abbiamo pubblicati noi, dando modo di raccontare quello che è successo in quella piazza, cioè delle cariche a freddo. Noi non abbiamo vergogna, dovrebbe averla qualcun altro", aggiunge il sindacalista facendo anche riferimento, "alle perquisizioni perfino a persone semplicemente informate dei fatti".

Parole analoghe arrivano da Arturo, studente universitario, anche lui tra i sei indagati. "È vergognoso essere portati in procura alle 6.30 per una manifestazione assolutamente pacifica contro un massacro di civili davanti al quale la politica sta chiudendo gli occhi. Abbiamo espresso il libero diritto di manifestare. Non sappiamo cosa cercassero veramente - ribadisce - forse delle prove, che non esistono, per dimostrare che in quella piazza ci fossero dei violenti".
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