L'associazione: “I magistrati di Firenze proseguano lavoro“

"La speranza dell'Associazione è di arrivare alla completa verità sulla strage, una speranza appoggiata sugli atti processuali. Sappiamo dai giornali che sono indagati, indagati ovviamente non vuol dire colpevoli, Marcello Dell'Utri e adesso il colonello Mori. L'associazione è per un pubblico dibattimento e verificare che ruoli hanno avuto nel '93. È un'esigenza di verità, perché come dice Mattarella bisogna fare piena verità". Lo ha detto l'avvocato Danilo Ammannato, legale dell'Associazione familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, a margine del convegno in Palazzo Vecchio a Firenze "Memoria e ricerca della Verità: oltre il colpo di spugna".

"Non cerchiamo vendetta, accanimento giudiziario o persecuzione - ha aggiunto -. Stiamo agli atti. Ci sono ormai i tre processi di
Firenze, le due sentenze di Palermo sulla trattativa, le due sentenze di Reggio Calabria sulla 'ndrangheta stragista, che sono piene di elementi probatori o indizi a carico di coloro che possono essere concorrenti esterni delle stragi eversive del '93 contro lo Stato".

Presente al convegno, organizzato nell'anniversario della strage, anche Nino Di Matteo, sostituto procuratore presso la Direzione nazionale antimafia, che presenterà il suo nuovo libro "Il colpo di spugna - Trattativa Stato-mafia, il processo che non si doveva fare", scritto con Saverio Lodato.

Per il presidente dell'Associazione, Luigi Dainelli, "gli anniversari servono a tutti, per fare memoria, per noi da quando è successa la bomba c'è un dolore dentro che non finirà mai. Siamo arrivati al 90% della verità, ma sarà difficile arrivare al 100%. Ci sono troppe cose che impediscono di arrivare a tutta la verità. Per un attimo abbiamo sperato quando è stato arrestato Messina Denaro ma è durata un giorno. L'unica speranza è che i magistrati di Firenze proseguano".
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