E' stata licenziata, a maggioranza, dalla commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana la proposta di legge di iniziativa popolare sulle 'procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale 242/2019', promossa dall'associazione Luca Coscioni.
La commissione ha anche approvato una serie di emendamenti che mirano a superare i rilievi di costituzionalità e di legittimità della norma originale legati alle competenze in materia. I tecnici ritengono, infatti, che sussisterebbe illegittimità nel caso che la Regione definisse le condizioni in cui si verifica il diritto al suicidio mediamente assistito, materia di competenza statale, ma che la normativa regionale è legittima nel caso che abbia carattere procedimentale, meramente organizzativo, perché su questo c'è potestà legislativa concorrente.
Ora la pdl approderà in aula per la discussione e la votazione definitiva, che probabilmente avverrà nella seduta dell'11 febbraio. L'iter previsto per le leggi di iniziativa popolare stabilisce che vada in discussione in Consiglio regionale il testo originale, gli emendamenti proposti dalla commissione e il parere espresso dall'associazione sugli emendamenti, un parere che è obbligatorio ma non vincolante.
"Abbiamo superato - ha spiegato il presidente della commissione sanità, Enrico Sostegni (Pd) - i rilievi di costituzionalità e di legittimità contenuti nell'originario testo Coscioni che trasformano il testo in una norma procedimentale e di attuazione delle sentenze della Corte costituzionale. Una norma di civiltà che rientra nell'ambito delle competenze legislative concorrenti delle Regioni". Sostegni ha aggiunto che "ci sono modifiche sostanziali che portano questa norma, a nostro giudizio, a non intervenire minimamente nei settori dell'ordinamento civile, né tantomeno in quello penale dello Stato".
La commissione ha anche approvato una serie di emendamenti che mirano a superare i rilievi di costituzionalità e di legittimità della norma originale legati alle competenze in materia. I tecnici ritengono, infatti, che sussisterebbe illegittimità nel caso che la Regione definisse le condizioni in cui si verifica il diritto al suicidio mediamente assistito, materia di competenza statale, ma che la normativa regionale è legittima nel caso che abbia carattere procedimentale, meramente organizzativo, perché su questo c'è potestà legislativa concorrente.
Ora la pdl approderà in aula per la discussione e la votazione definitiva, che probabilmente avverrà nella seduta dell'11 febbraio. L'iter previsto per le leggi di iniziativa popolare stabilisce che vada in discussione in Consiglio regionale il testo originale, gli emendamenti proposti dalla commissione e il parere espresso dall'associazione sugli emendamenti, un parere che è obbligatorio ma non vincolante.
"Abbiamo superato - ha spiegato il presidente della commissione sanità, Enrico Sostegni (Pd) - i rilievi di costituzionalità e di legittimità contenuti nell'originario testo Coscioni che trasformano il testo in una norma procedimentale e di attuazione delle sentenze della Corte costituzionale. Una norma di civiltà che rientra nell'ambito delle competenze legislative concorrenti delle Regioni". Sostegni ha aggiunto che "ci sono modifiche sostanziali che portano questa norma, a nostro giudizio, a non intervenire minimamente nei settori dell'ordinamento civile, né tantomeno in quello penale dello Stato".
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