Il Consiglio regionale approva una mozione per estendere i percorsi

La Toscana si impegna a estendere e ottimizzazione i percorsi di screening genetico e i follow up per le donne portatrici di mutazioni nei geni Brca1 e Brca2: il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità la mozione che chiede alla giunta di farsi promotrice, presso il ministero della Salute, dell'inclusione dei test genetici per Brca1 e Brca2 nel programma nazionale di screening genetico, per garantire che l'intera popolazione abbia accesso a tali strumenti diagnostici, contribuendo alla riduzione dell'incidenza dei tumori correlati.
    
"L'atto nasce dai numerosi studi scientifici che evidenziano - spiega Stefano Scaramelli(Iv), primo firmatario - che le donne portatrici di mutazioni nel gene Brca1 hanno un rischio di sviluppare carcinoma mammario del 72% entro gli 80 anni, mentre per il carcinoma ovarico il rischio è del 44%. Per quanto riguarda il gene Brca2, il rischio cumulativo di carcinoma mammario è del 69% entro gli 80 anni, mentre per il carcinoma ovarico è del 17%. Le persone portatrici di mutazioni nei geni hanno inoltre maggiori rischi di sviluppare anche altri tipi di tumore, alle tube, al pancreas, alla prostata e per melanoma".

    
Nel dettaglio, la mozione impegna la Giunta a sviluppare e promuovere un sistema coordinato di supporto alle donne Brca positive, che includa la creazione di una banca dati regionale degli esami effettuati e un servizio che tenga traccia delle scadenze dei controlli, per facilitare l'accesso ai servizi sanitari e garantire che le pazienti non saltino appuntamenti importanti e controlli periodici. L'atto impegna anche a uniformare i percorsi di diagnosi e di cura in tutta la Regione, garantendo una risposta tempestiva alle esigenze delle pazienti e riducendo le disomogeneità tra le diverse strutture sanitarie.
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