Sono 43mila le nuove diagnosi di tumore alla prostata a livello nazionale, oltre 2mila delle quali in Toscana, 8mila decessi ogni anno e 564mila uomini che, soltanto in Italia, convivono con questa forma di cancro. Sul piano diagnostico e terapeutico si assiste ad una vera e propria rivoluzione grazie alla scoperta di nuove metodiche di imaging radiologico e medico-nucleare che permette di intercettare sempre più spesso il tumore nelle sue fasi iniziali, potendo contare su una crescente disponibilità di opzioni terapeutiche che consente trattamenti sempre più personalizzati, aumentando le prospettive di guarigione e di sopravvivenza alla malattia.
Di questo, e molto altro, si è parlato oggi a Firenze nel corso del convegno "Il tumore alla prostata in Toscana. Qualità di diagnosi e cura, qualità della vita" promosso da Europa Uomo Italia e organizzato da Motore Sanità. Un incontro utile per un dialogo costruttivo tra pazienti, esperti e istituzioni, si spiega in una nota, in cui si è cercato, tra le altre cose, di individuare la via per implementare percorsi strutturati di diagnosi, cura e assistenza per chi oggi affronta un tumore della prostata, dallo screening di popolazione alla presa in carico in unità specializzate multidisciplinari. Perché oggi più che mai, la possibilità di intercettare precocemente la malattia e di ricevere la terapia più indicata, nel momento giusto e nel contesto più adeguato.
"In Toscana - ha spiegato Fabrizio Gemmi, coordinatore dell'Osservatorio per la qualità ed equità, Agenzia regionale di sanità della Toscana. - si stimano circa 2mila nuovi casi di tumore alla prostata ogni anno e si registra una crescita degli interventi chiurgici, che nel 2023 sono stati 1.908".
Il dato degli interventi, "in costante aumento dal 2017, escluso il periodo della pandemia, è frutto del miglioramento della diagnostica".
Nel 2023, "ben 1.630 operazioni sono stati eseguite con chirurgia robotica, a conferma del ruolo sempre più rilevante delle nuove tecnologie nel trattamento della patologia".
Con l'ospedale di Careggi che "ha effettuato oltre 600 interventi, come nessun altro in Italia".
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