Parla una rappresentante: "C'è ancora questa gabbia che opprime la realizzazione delle donne e quindi le differenze di genere sono ancora molto radicate"

No alla violenza sulle donne, diritto all'aborto e parità salariale con gli uomini: sono alcuni dei temi portati in piazza a Firenze dallo sciopero femminista di Non una di meno per la giornata internazionale della donna. Diverse decine di persone si sono riunite in piazza Santissima Annunziata con striscioni e fischietti per chiedere la parità di genere e la fine del patriarcato. Uno striscione riporta la scritta 'le strade sicure le fanno le donne che le attraversano' e un altro 'Se ci fermiamo noi si ferma il mondo! L'8 tutti i giorni' e cartelli 'Sul mio corpo decido io'.

Appese alla recinzione di una fontana anche un grande paio di mutande rosa che recitano: 'Fuori gli obiettori dalle nostre mutande'."Le ragioni che quest'anno ci portano in piazza - spiega una rappresentante di Non una di meno - sono la questione del patriarcato, perché siamo ancora molto lontani dalla parità di genere, dal riconoscimento salariale e dei diritti. C'è ancora questa gabbia che opprime la realizzazione delle donne e quindi le differenze di genere sono ancora molto radicate nel nostro sistema. Siamo impegnate anche sul riconoscimento, per esempio, del diritto alla sanità e al diritto all'aborto perché nonostante ci sia una legge dello Stato approvata anni fa, la vera applicazione di questa legge stenta a partire perché ci sono ancora troppi obiettori di coscienza".

Dopo il presidio in piazza Santissima Annunziata dove sono intervenuti i rappresentanti delle realtà aderenti all'iniziativa è in programma un corteo per le vie del centro cittadino fino al ritorno in piazza. "Il corteo - continua la rappresentante del movimento - sarà una passeggiata rumorosa perché siamo stanche di stare in silenzio".
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