Decisa una proroga di tre anni di tempo agli host per mettersi in regola: ora il testo dovrà passare in Consiglio, ma resta distanza fra maggioranza e opposizione

Gli affitti brevi continuano a tenere banco. Che sia per la loro limitazione o per la loro regolamentazione, il tema rimane oggetto di discussione.

Come scrive questa mattina La Nazione, ieri la Commissione Sviluppo Economico del Comune di Firenze ha approvato il nuovo Regolamento comunale, ma prima che il testo arrivi ad essere sottoposto al Consiglio comunale e al voto passerà in giunta per una modifica non di poco conto.

Oggetto della discussione sarà l’articolo 7, “requisiti qualitativi per lo svolgimento dell’attività di locazione turistica”, che detta appunto le caratteristiche a cui devono conformarsi gli appartamenti dati in affitto breve come le dimensioni delle camere (9 metri quadrati), della cucina (dai 4 ai 9) e dei bagni.

Criteri che, se entrassero in vigore, metterebbero fuori gioco moltissimi host i cui appartamenti non sono conformi a queste regole e, come ha fatto presente il capogruppo di Italia Viva, esporrebbero il Comune ad una vera e propria ondata di ricorsi.

Per questo è stata decisa una proroga di tre anni per permettere ai proprietari che esercitano da prima del 31 dicembre 2024 di mettersi in regola. Una scelta che, se da una parte rimanda soltanto l’adeguamento delle strutture ad una più rigida organizzazione, dall’altra viene incontro alle esigenze dei proprietari che così avranno il tempo di adeguarsi alle nuove regole imposte dal Comune.

Come scrive La Nazione, non ha condiviso la scelta la consigliera e capogruppo di Firenze Democratica Cecilia Del Re, secondo la quale il nuovo regolamento non agisce sul problema principale degli affitti brevi, ovvero il loro esorbitante numero in città, specialmente nell’area del centro storico.

Presente alla discussione in commissione anche l’assessore allo Sviluppo Economico Jacopo Vicini, che ha difeso la strada intrapresa dal Comune, ovvero bloccare nuove locazioni turistiche brevi nell’area Unesco e imporre dei criteri qualitativi che gli host devono inderogabilmente rispettare per poter mettere in affitto il proprio appartamento.

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