È trascorso ormai un mese da quando il Rimaggio ha rotto gli argini e inondato il centro di Sesto Fiorentino, arrecando ingenti danni ai negozi e alle abitazioni circostanti.
Ma se il fango e i detriti sono stati spalati e ripuliti, in città rimangono ancora evidenti le ferite della piena del torrente, letteralmente esploso nei pressi di piazza del Mercato a causa della furia dell’acqua, che scontrandosi con il ponte troppo basso non ha avuto altra strada se non quella di superare gli argini e riversarsi nell’area circostante.
Come scrive questa mattina il Corriere Fiorentino, la città non si è lasciata piegare dall’alluvione, ed è ripartita subito per recuperare quella normalità che la piena del Rimaggio ha interrotto: ma se da una parte cittadini e commercianti hanno dimostrato di volersi lasciare alle spalle il prima possibile gli eventi terribili di metà marzo, dall’altra devono comunque fare i conti con gli ingenti danni provocati dall’alluvione.
Così, riporta il quotidiano, in piazza del Mercato ripartono le attività storiche come l’enoteca Gensini o quelle più nuove come la trattoria Morelia, la lavanderia della piazza o il fioraio poco distante. Chi avrà più difficoltà a ripartire sarà invece lo studio di registrazione Parsifal, duramente colpito dalla piena del fiume e alle prese con danni molto gravi. Per lo storico studio di registrazione era stata lanciata anche una campagna di raccolta fondi, che il quotidiano riferisce essere arrivata a quota venticinquemila euro, insufficienti, secondo le stime del responsabile Carlo Barducci, secondo il quale serviranno almeno duecentomila euro per ripartire.
Così, mentre si rimboccano le maniche, cittadini e negozianti guardano con attesa al Comune di Sesto Fiorentino, che ha messo in campo circa centocinquantamila euro per coprire i danni causati dal maltempo, e alla Regione, che nel frattempo ha stanziato otto milioni di euro. In attesa che da Roma arrivino le risorse sbloccate grazie alla dichiarazione di emergenza nazionale.
Ma se il fango e i detriti sono stati spalati e ripuliti, in città rimangono ancora evidenti le ferite della piena del torrente, letteralmente esploso nei pressi di piazza del Mercato a causa della furia dell’acqua, che scontrandosi con il ponte troppo basso non ha avuto altra strada se non quella di superare gli argini e riversarsi nell’area circostante.
Come scrive questa mattina il Corriere Fiorentino, la città non si è lasciata piegare dall’alluvione, ed è ripartita subito per recuperare quella normalità che la piena del Rimaggio ha interrotto: ma se da una parte cittadini e commercianti hanno dimostrato di volersi lasciare alle spalle il prima possibile gli eventi terribili di metà marzo, dall’altra devono comunque fare i conti con gli ingenti danni provocati dall’alluvione.
Così, riporta il quotidiano, in piazza del Mercato ripartono le attività storiche come l’enoteca Gensini o quelle più nuove come la trattoria Morelia, la lavanderia della piazza o il fioraio poco distante. Chi avrà più difficoltà a ripartire sarà invece lo studio di registrazione Parsifal, duramente colpito dalla piena del fiume e alle prese con danni molto gravi. Per lo storico studio di registrazione era stata lanciata anche una campagna di raccolta fondi, che il quotidiano riferisce essere arrivata a quota venticinquemila euro, insufficienti, secondo le stime del responsabile Carlo Barducci, secondo il quale serviranno almeno duecentomila euro per ripartire.
Così, mentre si rimboccano le maniche, cittadini e negozianti guardano con attesa al Comune di Sesto Fiorentino, che ha messo in campo circa centocinquantamila euro per coprire i danni causati dal maltempo, e alla Regione, che nel frattempo ha stanziato otto milioni di euro. In attesa che da Roma arrivino le risorse sbloccate grazie alla dichiarazione di emergenza nazionale.
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