Cenni (Anci Toscana) e Gianni Lorenzetti (Upi Toscana): 'Molte delle nostre osservazioni sono state accolte, ed hanno introdotto principi e parametri fondamentali per tutelare i territori, preservare

Va avanti il confronto sulla proposta di legge regionale sulle aree idonee per installare impianti di energia rinnovabile: i direttivi di Anci Toscana e Upi Toscana hanno approvato all'unanimità un documento che sarà presentato al Cal (il Consiglio delle autonomie locali) e alle commissioni regionali interessate, per illustrare le istanze e le proposte dei di Comuni e Province rispetto all'ultima bozza di testo. In particolare, a preoccupare è il tema dei criteri da adottare e la titolarità delle scelte.

 "Molte delle nostre osservazioni presentate nelle settimane scorse sono state accolte - sottolineano in una nota la presidente di Anci Toscana Susanna Cenni e il presidente di Upi Toscana Gianni Lorenzetti - ed hanno introdotto principi e parametri fondamentali per tutelare i territori, preservare tipologie e caratteristiche fondanti, salvaguardare vocazioni storiche, sociali ed economiche. E di questo rendiamo merito alla Regione. Ma questi obiettivi potrebbero essere messi in discussione, a seconda della modalità con cui decideremo di tradurre ed interpretare la transizione energetica nella nostra regione. Crediamo che il ruolo attivo di Comuni e Province debba essere al centro del percorso che si sta andando a definire".

Riguardo la definizione delle aree idonee, Anci e Upi chiedono che siano rivisti i principi correttivi "affinché si vadano a 'sfruttare' in primis le aree urbanizzate, le aree degradate, i Sin (Siti di interesse nazionale), le aree produttive attive e dismesse, le aree aeroportuali, i porti e gli interporti, le aree intercluse tra assi viari principali (con attenzione ai coni visivi), al fine di declinare il principio di perequazione territoriale e salvaguardare così i campi agricoli, il paesaggio e l'ambiente".

Comuni e Province per la funzione di governo del territorio e per la conoscenza delle sue caratteristiche, sono in grado più di altri di "individuare le aree idonee necessarie al raggiungimento dell'obiettivo definito dalla Regione per ogni Provincia, in modo da preservare l'autonomia e la sussidiarietà degli enti locali, nonché attraverso il principio di perequazione, le ricchezze dei singoli territori che fanno la ricchezza della nostra regione". Tra le richieste anche quella di definire in modo più preciso chi può fare l'agrivoltaico, che "deve essere un'attività a supporto dell'attività agricola non sostitutiva".
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