In una nota Ordine e Fondazione degli architetti pongono l'accento sulla necessità di intervenire con decisione sulle politiche metropolitane di mobilità

Una lettera-appello congiunta firmata dai presidenti di Ordine e Fondazione Architetti di Firenze, Luca Scollo e Caterina Bini e da entrambi i consigli, in cui viene sottolineata l'urgenza di politiche sulla mobilità, che "non sono più rinviabili". Una lettera scritta all'indomani della due giorni di confronto alla Palazzina Reale sui temi della 'post car city'.
     
"Affrontare la questione includendo fin da subito tutta la prima fascia di comuni intorno a Firenze, da Scandicci a Campi Bisenzio, da Sesto Fiorentino a Bagno a Ripoli, è essenziale - scrivono nella lettera - Le decisioni di ciascuna di queste realtà generano inevitabilmente ripercussioni su tutta l'area; per questo le politiche a scala metropolitana, attuate mediante una pianificazione di area vasta, sono un elemento imprescindibile nella gestione del territorio, e si rivelano cruciali per affrontare problematiche contemporanee quali la crescita urbana, la sostenibilità ambientale e l'ottimizzazione delle risorse, così come un tema strategico, quale la mobilità".

    
Le principali sfide nella pianificazione di area vasta, spiegano, "includono la gestione della complessità territoriale, il contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici e la necessità di garantire una mobilità sostenibile. Tuttavia, queste sfide offrono anche opportunità significative, come l'implementazione di infrastrutture verdi, la promozione di economie circolari e il rafforzamento delle reti di cooperazione tra diverse realtà territoriali".

    
Ordine e Fondazione sottolineano come le tematiche non debbano restare confinate agli addetti ai lavori: "E' necessario rivolgersi alla cittadinanza, nella speranza che aumenti la sensibilizzazione e che si superino le visioni odierne, spesso rinchiuse su fronti opposti altamente ideologizzati, come le discussioni sulle zone 30 che tanto hanno surriscaldato gli animi in altri contesti urbani. Un cittadino consapevole è un membro della comunità in grado di comprendere le problematiche di una città "schiava" delle auto, che possa vedere come esistono alternative all'uso del mezzo privato e come lo spazio recuperato possa diventare un bene prezioso per la vita della città stessa.

  
Un discorso che per Firenze e la sua cintura metropolitana non è più rinviabile, considerando non solo la popolazione residente, ma soprattutto le centinaia di migliaia di persone che quotidianamente insistono - per lavoro o come turisti - in un'area satura". 
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