Dietro le porte del carcere fiorentino il quadro è più o meno questo: una struttura vecchia e usurata con cimici, crepe e infiltrazioni di umidità. Mancanza di decine e decine di agenti di polizia. Aggressioni al personale e continui gesti di autolesionismo dei detenuti. Condizioni "disumane", come lamentano garanti, magistrati e sindacati di polizia.
"La situazione qui è ormai fuori controllo" dice il Sappe regionale, sindacato autonomo di polizia penitenziaria. E a Roma è in arrivo un’interrogazione parlamentare sul caso. Un grido d’allarme corale per uno scenario di emergenza noto da tempo. Le situazioni di disagio sono tali che al tribunale di Firenze arrivano ogni mese grappoli di richieste da detenuti che invocano uno sconto di pena visti gli spazi ristretti, la convivenza con il freddo, caldo e gli animali.
Inevitabili le tensioni all’interno: l’ultimo episodio una rissa tra due bande di detenuti lunedì pomeriggio. Un carcerato nigeriano è stato picchiato da un gruppo di detenuti albanesi. Tornato alla propria sezione, ha raccontato tutto ai suoi connazionali. Quest’ultimi si sono organizzati per vendicarsi e all’orario di cena è scoppiato il caos. Il gruppo si è mosso per raggiungere i rivali, gli agenti di polizia hanno cercato di bloccarli e i detenuti hanno lanciato olio bollente e bombolette di gas incendiarie. Una di queste è esplosa, si è rotto un pannello di plexiglass e due poliziotti sono stati colpiti agli occhi dalle schegge.
"Attimi di terrore e paura - denuncia Francesco Oliviero, segretario regionale del Sappe -. Un pomeriggio di follia. Il bilancio è catastrofico". Cinque agenti al pronto soccorso, di cui 2 che rischiano di perdere la vista da un occhio, altri 7 rimasti contusi. Due sezioni rimaste "devastate".
"La situazione qui è ormai fuori controllo" dice il Sappe regionale, sindacato autonomo di polizia penitenziaria. E a Roma è in arrivo un’interrogazione parlamentare sul caso. Un grido d’allarme corale per uno scenario di emergenza noto da tempo. Le situazioni di disagio sono tali che al tribunale di Firenze arrivano ogni mese grappoli di richieste da detenuti che invocano uno sconto di pena visti gli spazi ristretti, la convivenza con il freddo, caldo e gli animali.
Inevitabili le tensioni all’interno: l’ultimo episodio una rissa tra due bande di detenuti lunedì pomeriggio. Un carcerato nigeriano è stato picchiato da un gruppo di detenuti albanesi. Tornato alla propria sezione, ha raccontato tutto ai suoi connazionali. Quest’ultimi si sono organizzati per vendicarsi e all’orario di cena è scoppiato il caos. Il gruppo si è mosso per raggiungere i rivali, gli agenti di polizia hanno cercato di bloccarli e i detenuti hanno lanciato olio bollente e bombolette di gas incendiarie. Una di queste è esplosa, si è rotto un pannello di plexiglass e due poliziotti sono stati colpiti agli occhi dalle schegge.
"Attimi di terrore e paura - denuncia Francesco Oliviero, segretario regionale del Sappe -. Un pomeriggio di follia. Il bilancio è catastrofico". Cinque agenti al pronto soccorso, di cui 2 che rischiano di perdere la vista da un occhio, altri 7 rimasti contusi. Due sezioni rimaste "devastate".
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