'Aurelio Amendola per Michelangelo. Il primato dell'informale': questa la mostra del fotografo Aurelio Amendola ospitata dal 13 novembre al 5 gennaio a Rifugio digitale a Firenze. L'esposizione è curata da Antonio Natali e organizzata in collaborazione con Forma edizioni.
L'obiettivo fotografico di Amendola, si spiega, "analizza i diversi stadi di lavorazione del marmo, avvicinandosi progressivamente all'informale, indagando e reinterpretando l'arte di Michelangelo Buonarroti con uno sguardo che esalta l'astrazione e il dettaglio materico. Un invito a scoprire l'anima aniconica delle sculture michelangiolesche. Le sue immagini mostrano dettagli straordinari, come nella Pietà dove le superfici levigate sembrano trasformarsi in cera sotto la luce calda e avvolgente, esaltando una bellezza senza tempo o ancora negli scatti che ritraggono la Pietà Bandini la cui magnificenza è stata restituita alla luce da un recente restauro. L'artista, chiamato a documentare non solo il risultato di questo intervento, ma anche a reinterpretare l'opera, ha scattato immagini che riflettono la profonda sensibilità dello scultore rinascimentale verso la materia e la luce".
L'obiettivo fotografico di Amendola, si spiega, "analizza i diversi stadi di lavorazione del marmo, avvicinandosi progressivamente all'informale, indagando e reinterpretando l'arte di Michelangelo Buonarroti con uno sguardo che esalta l'astrazione e il dettaglio materico. Un invito a scoprire l'anima aniconica delle sculture michelangiolesche. Le sue immagini mostrano dettagli straordinari, come nella Pietà dove le superfici levigate sembrano trasformarsi in cera sotto la luce calda e avvolgente, esaltando una bellezza senza tempo o ancora negli scatti che ritraggono la Pietà Bandini la cui magnificenza è stata restituita alla luce da un recente restauro. L'artista, chiamato a documentare non solo il risultato di questo intervento, ma anche a reinterpretare l'opera, ha scattato immagini che riflettono la profonda sensibilità dello scultore rinascimentale verso la materia e la luce".
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