In una città intasata dal traffico quotidiano, cantieri aperti simultaneamente e dall’impatto gravoso, mezzi tipici e atipici che ormai viaggiavano ovunque, auto in doppia fila, pedoni e ciclisti, la circolazione degli autobus a Firenze, scrive questa mattina La Nazione raccogliendo alcune testimonianze, è sempre più difficile.
Le conseguenze delle difficoltà degli autobus di farsi spazio nell’intricatissimo caos fiorentino sono tempi di percorrenza molto più lunghi di quanto comunicato, pochissimo tempo per i conducenti di riposarsi una volta arrivati al capolinea, quindi molta più stanchezza e stress. E ancora, passeggeri che aspettano decine e decine di minuti, magari sotto il sole, e che quando arriva l’autobus hanno accumulato una dose non indifferente di insofferenza e frustrazione.
In sostanza, un circolo vizioso con il quale quotidianamente gli autisti si devono confrontare.
Presto Firenze avrà a disposizione una terza linea della tramvia, anche se il progetto del Comune è quello di ampliare ancora la rete cittadina verso le Piagge, Sesto Fiorentino e Rovezzano, e per questa ragione, spiega al quotidiano il sindacalista della Fisa-Cisal massimo Milli, sarà necessario ripensare il ruolo del trasporto pubblico su gomma come complementare a quello su rotaia, riorganizzando le corse per renderle più adeguate e razionali, soprattutto nel contesto di una città che sta cambiando profondamente e molto rapidamente.Condividi
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