Il fenomeno del “Sudden Branch Drop” e i suoi rischi inevitabili nel verde urbano

Ogni estate, con l’aumentare delle temperature, tornano gli episodi di rami che si schiantano improvvisamente al suolo, spesso da alberi apparentemente sani. Questo fenomeno, spiega questa mattina La Nazione, è noto come Sudden Branch Drop (SBD), non è frutto di incuria o leggerezza tecnica, ma una dinamica reale e documentata da decenni, ancora poco compresa dalla scienza. Si verifica solitamente in giornate calde, senza vento, e coinvolge alberi adulti di grandi dimensioni, con branche che spesso non mostrano segni visibili di malattie o danni strutturali.

Le cause del SBD restano ancora incerte: si ipotizzano fattori come stress termico, accumulo di umidità interna, variazioni improvvise di temperatura o formazione di gas nel legno. Tuttavia, nessuna spiegazione è stata confermata in modo definitivo. A complicare la situazione c’è l’impossibilità pratica di controllare ogni ramo di ogni albero cittadino: con centinaia di migliaia di esemplari, anche i controlli più scrupolosi non riescono a prevedere eventi improvvisi come questi. I metodi attuali di ispezione, infatti, non sono in grado di rilevare segnali premonitori del fenomeno.

Di fronte a questo limite oggettivo della prevenzione, la soluzione non può essere il controllo totale, ma una gestione razionale del rischio. Serve consapevolezza: come ogni infrastruttura urbana, anche gli alberi comportano un rischio residuo. Bisogna investire in studi scientifici approfonditi e interdisciplinari per comprendere meglio questi episodi. Allo stesso tempo, è fondamentale informare i cittadini: il verde urbano è una risorsa preziosa e vitale, ma comporta inevitabilmente anche qualche incertezza, parte del “patto” naturale tra città e ambiente.




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