Interrotte tutte le attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione di carburanti

Aggiornamento 17:11 - Inoltre, riguardo alla baia 5 è da stabilire, anche con l'ausilio dei consulenti, se la manutenzione era già iniziata quando c'è stata l'esplosione, o se l'intervento agli aspiratori di gas e vapori doveva ancora cominciare, come invece ha sostenuto l'Eni.     

Comunque sia, questa manutenzione straordinaria sul sistema di recupero dei vapori era prevista la mattina del 9 dicembre insieme all'altra alla condotta di carico dei carburanti, tra la corsia 6 e la 7.

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Aggiornamento 16:59 -
Sono tre corsie di carico, la 5, la 6, la 7 - dette baie, nel gergo merci - una vicina all'altra, quelle su cui si sta concentrando, secondo quanto appreso, l'interesse della procura di Prato per accertare le manutenzioni in corso la mattina dell'esplosione al deposito Eni di Calenzano (Firenze). Secondo un'ultima ricostruzione, la baia 6 è quella dov'è avvenuta l'esplosione; la corsia 7 è quella dove c'era un'autocisterna; alla baia 5 era prevista una manutenzione all'aspirazione dei vapori. Invece risulta che tra la corsia 6 e la 7 al momento dello scoppio era in corso una manutenzione a una condotta di carico dei carburanti.

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Aggiornamento 16: 28 -
La stessa procura di Prato ha organizzato il lavoro dei consulenti suddividendolo in due collegi distinti. Uno è formato dagli specialisti di esplosivi (due professionisti), l'altro collegio è fatto da tecnici esperti di impianti industriale e di sicurezza sul lavoro (quattro periti).

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Aggiornamento 16:20 - 
Secondo quanto emerge la procura di Prato sta lavorando per individuare condotte attive o passive nel deposito Eni di Calenzano (Firenze), che abbiano eventualmente contribuito a cagionare il danno, dunque, sempre secondo quanto si apprende ai margini dell'inchiesta, si profilano diverse, possibili, posizioni di garanzia. In particolare, emerge che gli inquirenti stanno cercando di comprendere sia i rischi generici sia i rischi specifici, ovvero quelli derivati dalla gestione e quelli dovuti all'attività nel cantiere, operazioni diverse, o svolte da chi gestiva l'area o svolte da operatori sul posto.

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Aggiornamento 16:18 -
La procura di Prato ha assegnato 60 giorni di tempo ai consulenti incaricati di consegnare una relazione sul deposito Eni di Calenzano (Firenze), di conseguenza l'impianto resta sotto sequestro e rimangono interrotte tutte le attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione di carburanti e altri prodotti petroliferi gestiti.

E' quanto si apprende dopo il primo sopralluogo tecnico tenuto stamani dagli inquirenti con gli esperti incaricati di redigere una relazione tecnica sull'impianto industriale.

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Aggiornamento 13:02
 Il procuratore di Prato Luca Tescaroli, col sostituto Petrocchi, titolari dell'inchiesta sull'esplosione nel deposto Eni di Calenzano, hanno lascitato il sito dopo un sopralluogo tecnico di circa due ore all'interno, effettuato insieme ai consulenti della procura. Tra questi, periti esplosivisti ed esperti di impiantica strutturale. Ha partecipato al sopralluogo anche personale tecnico dell'Asl Toscana centro di Firenze. Tescaroli è in rientro al suo ufficio alla procura di Prato.

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Aggiornamento 12:35 -
Domani 17 dicembre, alle ore 11.15, una delegazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, composta dal Presidente Tino Magni, senatore Avs, dalla vicepresidente Susanna Camusso, senatrice Pd, e dalla senatrice di Fratelli d'Italia Paola Mancini, svolgerà un sopralluogo al deposito Eni di Calenzano. Al termine, la delegazione si trasferirà a Prato dove incontrerà il procuratore capo, Luca Tescaroli, presso la Procura della Repubblica del Tribunale.

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Aggiornamento 12:16 -
"Il piano del 2021 è quello che ho ed è quello che fa" testo, ha detto Carovani, a cui inoltre risulta che sull'aggiornamento triennale proposto da Eni "sostanzialmente le prescrizioni erano le stesse, c'era una certa continuità nella definizione dei profili di rischio e degli areali interessati".      

"Il Comune partecipa alla discussione sul piano di sicurezza per le zone industriali o siti a rischio" ma "non ha le condizioni e competenze interne per esprimere una valutazione - ha specificato Carovani -, il Comune si attiene" alle indicazioni che vengono decise, "ci sono competenze e professionalità" preposte alla redazione del piano di sicurezza, "la prefettura attiva un pool di esperti".     

"Non sono un tecnico, non so dire quale è la distanza , ma rileviamo che i danni sono stati a oltre un chilometro", "noi dal punto di vista urbanistico abbiamo tenuto una bella distanza già dal 1965 rispetto agli insediamenti residenziali. Il piano regolatore di Calenzano del 1965 delineò che lo sviluppo residenziale andava oltre 500 metri a nord, dopo non ci sono stati altri insediamenti residenziali", costruzioni di abitazioni. "Si riteneva" che il deposito" fosse compatibile con insediamenti industriali, questo sì".

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Aggiornamento 11:50 -
Riguardo al deposito Eni di Calenzano "l'ultimo aggiornamento del piano di emergenza esterno risale al 2021, poi c'era un aggiornamento in corso. Da quello che so io Eni aveva già proposto l'aggiornamento, che era in corso di valutazione". Lo dice il sindaco Giuseppe Carovani sul piano di protezione civile per il sito.

"Eni è ente proponente - spiega -, la prefettura di Firenze lo coordina e fa riferimento a una serie di professionalità", "l'Eni ha ogni 3 anni l'obbligo di presentare l'aggiornamento del piano", "l'amministrazione comunale recepisce nel proprio piano di protezione civile il piano validato a livello di prefettura".

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Iniziato il sopralluogo tecnico della procura di Prato
con i consulenti al deposito Eni di Calenzano. Ha raggiunto il sito il procuratore Luca Tescaroli.

Gli inquirenti si avvarranno di esperti in impiantistica industriale.

Sul posto anche i carabinieri del nucleo investigativo di
Firenze. Il sopralluogo viene fatto a una settimana di distanza dall'esplosione che la mattina del 9 dicembre ha causato cinque morti e 26 feriti più ingenti danni materiali.
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