Dall’attività di indagine, culminata con l’invio degli avvisi di garanzia, emergono alcune falle nella pianificazione tecnica dell’intervento in corso la mattina dell’incidente

La procura di Prato, competente per territorio per le indagini sul disastro di Calenzano, sostiene che quanto successo la mattina del 9 dicembre poteva essere previsto.

Sulla base dell’attività di indagine condotta in questi mesi e guidata dal pm Luca Tescaroli, gli investigatori hanno ricostruito l’organizzazione dei lavori in corso al momento del disastro, concludendo, come riporta questa mattina il Corriere Fiorentino, che ci siano stati diversi errori, la sottovalutazione del rischio da interferenze e in generale carenza nella preparazione del personale tecnico Eni, all’impresa appaltatrice avrebbe trasmesso informazioni incomplete.

Come riporta il quotidiano, secondo i consulenti di cui la procura si è avvalsa per ricostruire quanto accaduto nel deposito Eni, la tragedia avrebbe potuto essere evitata se non fosse stata rimossa la valvola 577, se Eni avesse adeguatamente informato Sergen del fatto che nella linea erano presenti tracce di benzina, se le linee di carburante fossero state bloccate, se non ci fosse stato l’innesco del carrello elevatore. E ancora, se nella corsia sei non vi fosse stato il carico dell’autobotte, se il permesso di lavoro fosse stato fatto correttamente, se non ci fosse stata benzina in pressione in una delle corsie.

Inoltre, scrive ancora il Corriere Fiorentino, l’errore che potrebbe aver maggiormente influito sulla tragedia è stata l’erronea classificazione Atex (valutazione del rischio di esplosione): la zona era classificata di livello 2 (cioè ad atmosfera esplosiva solo in caso di guasto, e per breve durata) e non livello 1 (cioè ad atmosfera esplosiva presente occasionalmente).

In questo senso, i consulenti della procura hanno ritenuto che il lavoro di manutenzione che avrebbe dovuto svolgere la Sergen non è stato correttamente individuato.

Come riferisce il quotidiano, in una lettera inviata ai Ministeri del Lavoro e dell’Interno, Tescaroli ha avanzato l’ipotesi di procedere ad un rafforzamento delle norme a tutela della sicurezza sul lavoro.
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