“Serve un cambio di paradigma”

"È inquietante vedere come il sistema carcerario continui a mostrare segni di fallimento, con il tragico suicidio di un altro detenuto alla Dogaia. È facile ignorare la realtà di chi vive dietro le sbarre, ma come sottolineato dal garante dei detenuti Giuseppe Fanfani, il problema non si risolve voltando le spalle. Occuparsi dei detenuti non significa approvare i loro crimini, ma riconoscere la dignità umana che spetta a ciascuno, indipendentemente dagli errori commessi. È necessario un cambio di paradigma, che metta al centro non solo la sicurezza, ma anche la riabilitazione e il rispetto dei diritti fondamentali". Lo dichiara il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, in una nota.
    
Secondo il presidente dell'assemblea toscana, "lo stato di salute delle carceri misura il livello di civiltà di un popolo e quello che accade in molti istituti penitenziari non è davvero più accettabile". Per questo, aggiunge, "serve dunque urgentemente che dal governo arrivino risposte concrete e bene ha fatto la sindaca di
Prato Ilaria Bugetti a invitare il ministro Nordio a visitare la Dogaia".
     
"Come sappiamo bene, purtroppo, - conclude Mazzeo - le criticità riguardano però anche altre carceri della nostra regione, a partire dalla situazione di Sollicciano a
Firenze, e voglio dunque aggiungere anche il mio appello al ministro perché venga quanto prima in Toscana a rendersi conto di persona della situazione".
     
Per Mazzeo "non bastano misure spot come il decreto-carceri, servono misure concrete e immediate per poter garantire il ripristino di una condizione minima di dignità all'interno delle strutture carcerarie".
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