“La sentenza apre nuovi scenari per il mercato turistico”

Le agenzie di viaggio possono impiegare autovetture immatricolate ad uso proprio - auto e van fino a nove posti - per svolgere il trasporto dei propri clienti nel corso di un'escursione organizzata. A stabilirlo è una sentenza della Corte di Cassazione, come rende noto Fiavet Toscana, la federazione regionale delle agenzie di viaggio aderente a Confcommercio, che parla di "sentenza storica" e "rivoluzione dei trasporti".
     
"Tutto è iniziato nel 2018, quando un agente di viaggio è stato multato dai vigili del Comune di Siena per aver utilizzato il proprio nove posti per trasportare i clienti durante un'escursione. Con il supporto del nostro legale, l'avvocato Francesco Tessari, abbiamo quindi portato il caso in Cassazione, che pochi giorni fa ha accolto le nostre tesi", spiega Pier Carlo Testa, presidente di Fiavet Toscana.

"Questo tipo di attività, apparentemente scontata per un'agenzia di viaggi, in alcune città era ostacolata dalla polizia locale a causa di un'interpretazione errata del codice della strada, secondo cui gli agenti di viaggio potevano trasportare i clienti usando autobus con dieci e più posti, ma non autovetture a nove posti. Questo significava obbligare le agenzie, dotate di propri veicoli, a subappaltare il trasporto dei piccoli gruppi agli Ncc senza alcuna necessità imprenditoriale e con evidente danno economico".

    
Secondo la Corte, invece, i veicoli di proprietà delle agenzie di viaggio (senza distinzione tra autovetture ed autobus) immatricolati ad uso proprio possono essere utilizzati per il trasporto di terzi a scopo commerciale.

Per Testa, "la sentenza apre nuovi scenari per il mercato turistico, offrendo vantaggi concreti per i piccoli gruppi di turisti e offrendo un assist decisivo alla politiche contro l'overtourism. Potremo trasportare a costi molto più bassi i piccoli gruppi, rendendo più sostenibili le destinazioni congestionate come
Firenze, ma anche promuovere mete alternative nel territorio circostante. In vista del Giubileo, questa flessibilità rappresenta una risorsa preziosa per molte città italiane, Roma in primis".
    
L'avvocato Francesco Tessari conferma l'importanza della pronuncia della Cassazione: "La Suprema Corte ha espresso con estrema chiarezza un principio di diritto a cui le amministrazioni locali dovranno conformarsi. La Corte ha poi deciso direttamente la causa annullando le sanzioni, anziché rinviare al giudice del merito come spesso accade. Una vittoria piena per le ragioni della categoria".
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