Il 98,5% dei residenti a Firenze è esposto a temperature superficiali medie pari o superiori a 40 gradi: in pratica i fiorentini vivono "in un forno". È l'analisi resa nota da Coldiretti Toscana, sulla base del rapporto 'L'Estate che Scotta' elaborato da Greenpeace sui dati Istat.
Uno su cinque, poco meno di 66mila cittadini, sono anziani con una età superiore ai 74 anni e bambini con meno di 5 anni.
Secondo le stime del rapporto di Greenpeace su 363.837 residenti nel Comune di Firenze, 358.505 sono colpiti dalle ondate di calore di questi 12.195 sono bambini e 53.760 sono anziani (i dati sono riferiti a luglio 2023). Si tratta del 98,5% della popolazione residente, un dato sicuramente migliore rispetto alla media nazionale dove si stima che l'87,3% delle persone, 8,3 milioni di italiani, sia costretta a vivere in città dove le temperature sono pari o addirittura superiori ai 40 gradi.
"Dobbiamo adattare le nostre città ad uno scenario per cui oggi non sono ancora pronte. - spiega Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana -. Piantare più alberi di quello che stiamo facendo oggi e creare isole verdi, giardini, aree arborate, che hanno la capacità di abbassare le temperature anche di 8 gradi e sono allo stesso tempo la risposta più efficace alle conseguenze dirette dei cambiamenti climatici che si manifestano con devastanti ed violenti eventi estremi. Ma è necessario anche ripensare lo sviluppo delle città dove l'intensa urbanizzazione le ha trasformate in forni anche alla luce della conclamata tendenza dell'aumento delle temperature".
Uno su cinque, poco meno di 66mila cittadini, sono anziani con una età superiore ai 74 anni e bambini con meno di 5 anni.
Secondo le stime del rapporto di Greenpeace su 363.837 residenti nel Comune di Firenze, 358.505 sono colpiti dalle ondate di calore di questi 12.195 sono bambini e 53.760 sono anziani (i dati sono riferiti a luglio 2023). Si tratta del 98,5% della popolazione residente, un dato sicuramente migliore rispetto alla media nazionale dove si stima che l'87,3% delle persone, 8,3 milioni di italiani, sia costretta a vivere in città dove le temperature sono pari o addirittura superiori ai 40 gradi.
"Dobbiamo adattare le nostre città ad uno scenario per cui oggi non sono ancora pronte. - spiega Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana -. Piantare più alberi di quello che stiamo facendo oggi e creare isole verdi, giardini, aree arborate, che hanno la capacità di abbassare le temperature anche di 8 gradi e sono allo stesso tempo la risposta più efficace alle conseguenze dirette dei cambiamenti climatici che si manifestano con devastanti ed violenti eventi estremi. Ma è necessario anche ripensare lo sviluppo delle città dove l'intensa urbanizzazione le ha trasformate in forni anche alla luce della conclamata tendenza dell'aumento delle temperature".
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