La commissione d'inchiesta sugli eventi alluvionali del 29 e 30 ottobre e del 2 e 4 novembre 2023 in Toscana ha licenziato la relazione finale del Pd e ha respinto quella di minoranza. Entrambi i testi arriveranno tuttavia all'esame dell'aula per il dibattito tra le forze politiche e l'eventuale presentazione di atti d'indirizzo collegati.
La commissione d'inchiesta, presieduta da Elisa Tozzi (Fdi) ha terminato i propri lavori nella giornata odierna dopo 22 sedute e 39 audizioni. "Purtroppo non siamo riusciti a portare in fondo quello che poteva essere l'obiettivo di trovare una convergenza finale", ha detto Tozzi. Il vicepresidente Francesco Gazzetti (Pd) ha rilevato "con profondo rammarico, che da parte della destra si è deciso di venire meno a un impegno assunto all'interno dei lavori di questa commissione per arrivare a una relazione condivisa".
Nella relazione di maggioranza si evidenzia l'aspetto dell'eccezionalità dell'evento ma anche la "impellente necessità di tutte le risorse economiche necessarie a realizzare tutto quel sistema di interventi di riduzione del rischio idraulico ed idrogeologico che, in forza di quanto previsto dal codice della Protezione civile, sono stati indicati all'attenzione del dipartimento nazionale di Protezione civile, dunque al Governo". Interventi che, si legge ancora, "ammontano, in termini economici, complessivamente a 1,1 miliardi" e il cui "celere finanziamento da parte dello Stato darebbe anche un senso al lavoro volto da questa commissione".
Al contrario, nella relazione di minoranza si legge che "dai lavori della commissione è emersa una chiara responsabilità, in ordine alla scarsa manutenzione del reticolo secondario, così come alle scelte urbanistiche che hanno portato a costruire dove non si doveva ed a tombare un considerevole numero di corsi d'acqua, nelle scelte politiche di chi, ormai da decenni si succede in continuità, nei vari livelli di governo del territorio e della Regione".
La commissione d'inchiesta, presieduta da Elisa Tozzi (Fdi) ha terminato i propri lavori nella giornata odierna dopo 22 sedute e 39 audizioni. "Purtroppo non siamo riusciti a portare in fondo quello che poteva essere l'obiettivo di trovare una convergenza finale", ha detto Tozzi. Il vicepresidente Francesco Gazzetti (Pd) ha rilevato "con profondo rammarico, che da parte della destra si è deciso di venire meno a un impegno assunto all'interno dei lavori di questa commissione per arrivare a una relazione condivisa".
Nella relazione di maggioranza si evidenzia l'aspetto dell'eccezionalità dell'evento ma anche la "impellente necessità di tutte le risorse economiche necessarie a realizzare tutto quel sistema di interventi di riduzione del rischio idraulico ed idrogeologico che, in forza di quanto previsto dal codice della Protezione civile, sono stati indicati all'attenzione del dipartimento nazionale di Protezione civile, dunque al Governo". Interventi che, si legge ancora, "ammontano, in termini economici, complessivamente a 1,1 miliardi" e il cui "celere finanziamento da parte dello Stato darebbe anche un senso al lavoro volto da questa commissione".
Al contrario, nella relazione di minoranza si legge che "dai lavori della commissione è emersa una chiara responsabilità, in ordine alla scarsa manutenzione del reticolo secondario, così come alle scelte urbanistiche che hanno portato a costruire dove non si doveva ed a tombare un considerevole numero di corsi d'acqua, nelle scelte politiche di chi, ormai da decenni si succede in continuità, nei vari livelli di governo del territorio e della Regione".
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