L'istituzione della Consulta del carcere La Dogaia e la richiesta di un intervento di emergenza del Governo e della Regione per ridurre la densità carceraria nel penitenziario di Prato sono i contenuti di due atti - una mozione e un ordine del giorno - approvati all'unanimità dal consiglio comunale, che si è riunito in forma straordinaria oggi sulle vicende della casa di reclusione dove ci sono stati dei suicidi in tempi recenti.
La Consulta è l'obiettivo di una mozione votata all'unanimità da maggioranza e minoranza al consiglio comunale di Prato, in riunione straordinaria, per impegnare la sindaca Ilaria Bugetti e la sua giunta comunale a istituire questo organismo affinché tutte le associazioni che operano nell'istituto possano interagire "in modo costante e continuo con l'amministrazione comunale" per promuovere iniziative congiunte di inclusione sociale; organizzare momenti di formazione e sensibilizzazione della cittadinanza sulle tematiche del carcere e del reinserimento sociale; favorire progetti educativi, lavorativi e sanitari per migliorare le condizioni di vita de detenuti all'interno delle carceri e per incentivare il loro reinserimento.
Approvato all'unanimità anche l'ordine del giorno che impegna Bugetti e la sua giunta a richiedere un intervento di emergenza da parte del Governo e della Regione Toscana per allentare "la densità detentiva, potenziare gli organi di polizia penitenziaria e rivedere allo stato dell'arte le infrastrutture immobiliari tale da garantire sensibili miglioramenti nelle condizioni di reclusione e dell'assistenza sanitaria".
"Oggi - ha polemizzato il sindaco di Prato Ilaria Bugetti secondo quanto riportato in un comunicato - c'è un grande assente, il governo. E' il governo ad avere la competenza esclusiva sul sistema penitenziario nonchè l'obbligo di dare piena applicazione al principio costituzionale di una pena detentiva che sia rieducativa e volta al reinserimento del detenuto nella società. Un principio che al momento non trova accoglimento alla Dogaia".
"Ieri il ministro Nordio era a Firenze - prosegue - Ci avrebbe fatto piacere fosse rimasto qualche ora in più per partecipare al Consiglio di oggi. Avrebbe dimostrato di non essere indifferente a quanto denunciamo da tempo sulle condizioni disumane in cui vivono i detenuti e operano gli agenti di polizia penitenziaria. I suicidi e le aggressioni sono la punta di un iceberg enorme che deve essere sciolto con un'azione forte e sinergica. L'indifferenza è complicità", "non ci stancheremo di chiedere a Roma un intervento concreto per eliminare le criticità che da troppo tempo affliggono la nostra casa circondariale".
Al consiglio straordinario, richiesto a seguito della drammatica situazione del carcere, dove lo scorso ottobre si è registrato il quarto suicidio dall'inizio dell'anno - ha specificato il Comune in una nota -, sono intervenuti la Garante per i diritti dei detenuti Margherita Michelini, l'assessora al Sociale della Regione Serena Spinelli, il consigliere regionale Marco Martini, i deputati Erika Mazzetti (FI) e Marco Furfaro (PD), il presidente della Camera Penale del Tribunale di Prato Federico Febbo, l'avvocato Barbara Mercuri per l'Ordine degli avvocati, rappresentanti dell'Asl Toscana Centro, il direttore della Casa circondariale di Prato Vincenzo Tedeschi, ed altre figure professionali coinvolte in vario modo sia nel carcere che fuori in programmi coi detenuti.
"È stato un confronto importante che ha messo il consiglio comunale a conoscenza della difficile condizione del carcere della nostra città. Difficile per chiunque varchi quella soglia: polizia penitenziaria, operatori, personale sanitario, avvocati, associazioni, detenuti. Stiamo parlando del carcere più importante per numero di detenuti e per tipologie di detenzione differenti della Toscana: per questo continuiamo a pretendere attenzione e impegno da parte del Governo - ha affermato il presidente del consiglio comunale Lorenzo Tinagli - Il consiglio comunale ha chiesto un impegno al Governo sugli organici di polizia penitenziaria, carente di personale con ripercussioni per l'intera organizzazione dell'istituto di pena, ma si è anche assunto l'impegno di creare una consulta, strumento di partecipazione previsto dal nostro statuto, sul carcere per lavorare assieme alle associazioni e ai professionisti che operano all'interno de La Dogaia e ascoltare le loro istanze".
La Consulta è l'obiettivo di una mozione votata all'unanimità da maggioranza e minoranza al consiglio comunale di Prato, in riunione straordinaria, per impegnare la sindaca Ilaria Bugetti e la sua giunta comunale a istituire questo organismo affinché tutte le associazioni che operano nell'istituto possano interagire "in modo costante e continuo con l'amministrazione comunale" per promuovere iniziative congiunte di inclusione sociale; organizzare momenti di formazione e sensibilizzazione della cittadinanza sulle tematiche del carcere e del reinserimento sociale; favorire progetti educativi, lavorativi e sanitari per migliorare le condizioni di vita de detenuti all'interno delle carceri e per incentivare il loro reinserimento.
Approvato all'unanimità anche l'ordine del giorno che impegna Bugetti e la sua giunta a richiedere un intervento di emergenza da parte del Governo e della Regione Toscana per allentare "la densità detentiva, potenziare gli organi di polizia penitenziaria e rivedere allo stato dell'arte le infrastrutture immobiliari tale da garantire sensibili miglioramenti nelle condizioni di reclusione e dell'assistenza sanitaria".
"Oggi - ha polemizzato il sindaco di Prato Ilaria Bugetti secondo quanto riportato in un comunicato - c'è un grande assente, il governo. E' il governo ad avere la competenza esclusiva sul sistema penitenziario nonchè l'obbligo di dare piena applicazione al principio costituzionale di una pena detentiva che sia rieducativa e volta al reinserimento del detenuto nella società. Un principio che al momento non trova accoglimento alla Dogaia".
"Ieri il ministro Nordio era a Firenze - prosegue - Ci avrebbe fatto piacere fosse rimasto qualche ora in più per partecipare al Consiglio di oggi. Avrebbe dimostrato di non essere indifferente a quanto denunciamo da tempo sulle condizioni disumane in cui vivono i detenuti e operano gli agenti di polizia penitenziaria. I suicidi e le aggressioni sono la punta di un iceberg enorme che deve essere sciolto con un'azione forte e sinergica. L'indifferenza è complicità", "non ci stancheremo di chiedere a Roma un intervento concreto per eliminare le criticità che da troppo tempo affliggono la nostra casa circondariale".
Al consiglio straordinario, richiesto a seguito della drammatica situazione del carcere, dove lo scorso ottobre si è registrato il quarto suicidio dall'inizio dell'anno - ha specificato il Comune in una nota -, sono intervenuti la Garante per i diritti dei detenuti Margherita Michelini, l'assessora al Sociale della Regione Serena Spinelli, il consigliere regionale Marco Martini, i deputati Erika Mazzetti (FI) e Marco Furfaro (PD), il presidente della Camera Penale del Tribunale di Prato Federico Febbo, l'avvocato Barbara Mercuri per l'Ordine degli avvocati, rappresentanti dell'Asl Toscana Centro, il direttore della Casa circondariale di Prato Vincenzo Tedeschi, ed altre figure professionali coinvolte in vario modo sia nel carcere che fuori in programmi coi detenuti.
"È stato un confronto importante che ha messo il consiglio comunale a conoscenza della difficile condizione del carcere della nostra città. Difficile per chiunque varchi quella soglia: polizia penitenziaria, operatori, personale sanitario, avvocati, associazioni, detenuti. Stiamo parlando del carcere più importante per numero di detenuti e per tipologie di detenzione differenti della Toscana: per questo continuiamo a pretendere attenzione e impegno da parte del Governo - ha affermato il presidente del consiglio comunale Lorenzo Tinagli - Il consiglio comunale ha chiesto un impegno al Governo sugli organici di polizia penitenziaria, carente di personale con ripercussioni per l'intera organizzazione dell'istituto di pena, ma si è anche assunto l'impegno di creare una consulta, strumento di partecipazione previsto dal nostro statuto, sul carcere per lavorare assieme alle associazioni e ai professionisti che operano all'interno de La Dogaia e ascoltare le loro istanze".
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies