Una delegazione del Consiglio regionale della Toscana, guidata dal presidente Antonio Mazzeo e dalla presidente della commissione cultura Cristina Giachi, ha visitato oggi la sede dell'Istituto storico toscano della Resistenza e dell'età contemporanea, a Firenze. Ad accoglierli con il personale della struttura, il presidente Vannino Chiti.
Presenti anche i membri della commissione cultura Stefano Scaramelli (Iv), Luciana Bartolini (Lega), Elena Rosignoli (Pd) e Silvia Noferi (M5s) e, in rappresentanza dei consiglieri regionali, i capigruppo di Pd e Fdi Vincenzo Ceccarelli e Vittorio Fantozzi. L'incontro, si spiega in una nota, è stato anche l'occasione per valutare l'impatto positivo della nuova legge dell'Assemblea legislativa che ha reso strutturali i finanziamenti degli Istituti regionali che si occupano della Resistenza e dell'antifascismo.
"Si può costruire futuro solo partendo dalla nostra storia e dalle nostre radici facendone memoria - ha sottolineato Mazzeo - e questo Istituto svolge una funzione importantissima nel tenere viva la storia, l'identità della nostra Regione e di un periodo che è stato quello della Seconda guerra mondiale e della Resistenza. Come Assemblea legislativa abbiamo fatto una scelta importante, quella di rendere i finanziamenti da parte della Regione strutturali, risorse che vanno a sostenere il lavoro di ricercatrici e ricercatori che con fatica conservano e valorizzano tanti pezzi fondamentali della storia della nostra terra e mantengono viva la memoria".
Chiti ha ringraziato il Consiglio regionale per il varo di una legge fondamentale "perché garantisce risorse, con un obbligo di programmazione triennale, dando stabilità e migliori condizioni di lavoro. Un intervento importante, con la Toscana che è la prima regionale a farlo in Italia. Un provvedimento che è passato senza voti contrari e questo è un segnale importante per il nostro lavoro. Abbiamo un problema per la nostra sede, siamo in difficoltà perché quando facciamo un incontro o una riunione del consiglio direttivo dobbiamo chiudere, per problemi di spazi, l'accesso alla biblioteca. Una sede spesso fredda, con problemi di riscaldamento, con il 20% delle risorse che ci vengono date che devono essere accantonate per i lavori di manutenzione. Liberandone una parte potremmo fare più attività".
Presenti anche i membri della commissione cultura Stefano Scaramelli (Iv), Luciana Bartolini (Lega), Elena Rosignoli (Pd) e Silvia Noferi (M5s) e, in rappresentanza dei consiglieri regionali, i capigruppo di Pd e Fdi Vincenzo Ceccarelli e Vittorio Fantozzi. L'incontro, si spiega in una nota, è stato anche l'occasione per valutare l'impatto positivo della nuova legge dell'Assemblea legislativa che ha reso strutturali i finanziamenti degli Istituti regionali che si occupano della Resistenza e dell'antifascismo.
"Si può costruire futuro solo partendo dalla nostra storia e dalle nostre radici facendone memoria - ha sottolineato Mazzeo - e questo Istituto svolge una funzione importantissima nel tenere viva la storia, l'identità della nostra Regione e di un periodo che è stato quello della Seconda guerra mondiale e della Resistenza. Come Assemblea legislativa abbiamo fatto una scelta importante, quella di rendere i finanziamenti da parte della Regione strutturali, risorse che vanno a sostenere il lavoro di ricercatrici e ricercatori che con fatica conservano e valorizzano tanti pezzi fondamentali della storia della nostra terra e mantengono viva la memoria".
Chiti ha ringraziato il Consiglio regionale per il varo di una legge fondamentale "perché garantisce risorse, con un obbligo di programmazione triennale, dando stabilità e migliori condizioni di lavoro. Un intervento importante, con la Toscana che è la prima regionale a farlo in Italia. Un provvedimento che è passato senza voti contrari e questo è un segnale importante per il nostro lavoro. Abbiamo un problema per la nostra sede, siamo in difficoltà perché quando facciamo un incontro o una riunione del consiglio direttivo dobbiamo chiudere, per problemi di spazi, l'accesso alla biblioteca. Una sede spesso fredda, con problemi di riscaldamento, con il 20% delle risorse che ci vengono date che devono essere accantonate per i lavori di manutenzione. Liberandone una parte potremmo fare più attività".
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