Una coppia di fiorentini unita civilmente nel 2022 si è rivolta agli uffici del Comune di Firenze per ottenere la trascrizione in Italia del certificato di nascita delle due figlie e il riconoscimento del rapporto di filiazione fra il genitore non biologico e i minori.
Come racconta questa mattina La nazione, nel 2017 e nel 2020 i due avevano fatto ricorso a Gpa (gestazione per altri) in Canada, diventando rispettivamente genitori biologico l’uno della primogenita e l’altro della secondogenita, senza però che il rapporto genitore figlio venisse esteso al minore biologicamente non imparentato.
Circostanza questa che, spiega il quotidiano, rende le sorelle giuridicamente “estranee”, cioè non imparentate l’una con l’altra.
Per far fronte alla situazione i due, assistiti da un legale, si sono così rivolti al Comune per ottenere la trascrizione degli atti di nascita delle bambine e il riconoscimento del rapporto di filiazione.
Richieste che però il Comune ha rigettato, spiegando di non potersi muovere poiché riconoscere la filiazione significherebbe riconoscere implicitamente la pratica della gestazione per altri, pratica vietata nell’ordinamento italiano e considerata “reato universale”.
Il quotidiano spiega che il Comune ha fatto riferimento ad una decisione della Corte di Cassazione a Sezioni Unite del dicembre del 2022, che esclude la possibilità di trascrivere un atto di nascita che indichi il genitore d’intenzione, e una circolare ministeriale del 2023 nel quale si chiede alle amministrazioni locali di rispettare la sentenza.
La vicenda, prosegue il quotidiano, è destinata a non finire qui ma a proseguire in Tribunale, dato che, ha spiegato l’avvocato della coppia, pochi mesi fa era il Comune aveva trascritto un certificato di nascita presentato da due madri che all’estero avevano fatto ricorso alle Gpa, e che la coppia di padri ha comunque fatto ricorso alla pratica prima che l’Italia la vietasse del tutto.
Una situazione che, secondo il legale, non può essere risolta con l’adozione in casi particolari come suggerito dal Comune, poiché questa sarebbe una soluzione che non tiene conto dell’interesse e della necessità di tutela dei minori.
Come racconta questa mattina La nazione, nel 2017 e nel 2020 i due avevano fatto ricorso a Gpa (gestazione per altri) in Canada, diventando rispettivamente genitori biologico l’uno della primogenita e l’altro della secondogenita, senza però che il rapporto genitore figlio venisse esteso al minore biologicamente non imparentato.
Circostanza questa che, spiega il quotidiano, rende le sorelle giuridicamente “estranee”, cioè non imparentate l’una con l’altra.
Per far fronte alla situazione i due, assistiti da un legale, si sono così rivolti al Comune per ottenere la trascrizione degli atti di nascita delle bambine e il riconoscimento del rapporto di filiazione.
Richieste che però il Comune ha rigettato, spiegando di non potersi muovere poiché riconoscere la filiazione significherebbe riconoscere implicitamente la pratica della gestazione per altri, pratica vietata nell’ordinamento italiano e considerata “reato universale”.
Il quotidiano spiega che il Comune ha fatto riferimento ad una decisione della Corte di Cassazione a Sezioni Unite del dicembre del 2022, che esclude la possibilità di trascrivere un atto di nascita che indichi il genitore d’intenzione, e una circolare ministeriale del 2023 nel quale si chiede alle amministrazioni locali di rispettare la sentenza.
La vicenda, prosegue il quotidiano, è destinata a non finire qui ma a proseguire in Tribunale, dato che, ha spiegato l’avvocato della coppia, pochi mesi fa era il Comune aveva trascritto un certificato di nascita presentato da due madri che all’estero avevano fatto ricorso alle Gpa, e che la coppia di padri ha comunque fatto ricorso alla pratica prima che l’Italia la vietasse del tutto.
Una situazione che, secondo il legale, non può essere risolta con l’adozione in casi particolari come suggerito dal Comune, poiché questa sarebbe una soluzione che non tiene conto dell’interesse e della necessità di tutela dei minori.
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