E' tornata nella Chiesa di Sant'Egidio all'ospedale di Santa Maria Nuova una scultura raffigurante Cristo deposto: l'opera, restaurata attraverso la Fondazione Santa Maria Nuova, grazie ad una donazione di Luca e Marina Bandettini, è stata collocata nel primo altare laterale a sinistra.
La scultura di gesso è con ogni probabilità una copia del Cristo morto realizzato da Baldassare Franceschini, noto più semplicemente come Il Volterrano, per l'Oratorio della Compagnia di San Benedetto Bianco e conservato nella Chiesa di Santa Lucia al Prato dagli anni Quaranta del Novecento: il Cristo sarebbe l'unica scultura riferibile all'artista nella sua lunga carriera totalmente incentrata sulla pittura. L'esemplare di Santa Maria Nuova è stato recentemente sottoposto ad un restauro conservativo, condotto dalla restauratrice Marina Vincenti, per ripulirlo dai segni del tempo ma conservando e valorizzando l'ultimo intervento pittorico. "Continua il lavoro di manutenzione, conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale di Santa Maria Nuova - afferma Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova - Siamo felici di aver potuto riportare questa scultura al suo originario splendore".
La presenza della copia a Santa Maria Nuova non sembrerebbe troppo casuale, considerando che il pittore Volterrano aveva lavorato attorno al 1665 per lo spedalingo di Santa Maria Nuova Ludovico Incontri. I due conterranei si erano accordati sulla realizzazione della grande tela, che decora proprio il primo altare laterale di sinistra, rappresentante San Ludovico di Francia che guarisce gli scrofolosi. Tuttavia, in nessun inventario della chiesa o della realtà ospedaliera risulta registrata alcuna statua raffigurante il tema. Una traccia da seguire per tentare di individuarne la provenienza, e il successivo arrivo, si può trovare nell'inventario di quella che era la chiesa di Santissima Annunziata di Orbatello, in via della Pergola: nel 1842 è registrato un "simulacro di Gesù morto" sotto l'altare della Madonna. Ed effettivamente, gli ambienti del Conservatorio dell'Orbatello nel 1861 vennero presi in affitto proprio dall'ospedale di Santa Maria Nuova.
La scultura di gesso è con ogni probabilità una copia del Cristo morto realizzato da Baldassare Franceschini, noto più semplicemente come Il Volterrano, per l'Oratorio della Compagnia di San Benedetto Bianco e conservato nella Chiesa di Santa Lucia al Prato dagli anni Quaranta del Novecento: il Cristo sarebbe l'unica scultura riferibile all'artista nella sua lunga carriera totalmente incentrata sulla pittura. L'esemplare di Santa Maria Nuova è stato recentemente sottoposto ad un restauro conservativo, condotto dalla restauratrice Marina Vincenti, per ripulirlo dai segni del tempo ma conservando e valorizzando l'ultimo intervento pittorico. "Continua il lavoro di manutenzione, conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale di Santa Maria Nuova - afferma Giancarlo Landini, presidente della Fondazione Santa Maria Nuova - Siamo felici di aver potuto riportare questa scultura al suo originario splendore".
La presenza della copia a Santa Maria Nuova non sembrerebbe troppo casuale, considerando che il pittore Volterrano aveva lavorato attorno al 1665 per lo spedalingo di Santa Maria Nuova Ludovico Incontri. I due conterranei si erano accordati sulla realizzazione della grande tela, che decora proprio il primo altare laterale di sinistra, rappresentante San Ludovico di Francia che guarisce gli scrofolosi. Tuttavia, in nessun inventario della chiesa o della realtà ospedaliera risulta registrata alcuna statua raffigurante il tema. Una traccia da seguire per tentare di individuarne la provenienza, e il successivo arrivo, si può trovare nell'inventario di quella che era la chiesa di Santissima Annunziata di Orbatello, in via della Pergola: nel 1842 è registrato un "simulacro di Gesù morto" sotto l'altare della Madonna. Ed effettivamente, gli ambienti del Conservatorio dell'Orbatello nel 1861 vennero presi in affitto proprio dall'ospedale di Santa Maria Nuova.
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