A poco più di cinque anni dalla sua scomparsa, Daniela Misul (1958-2019), già presidente della Comunità Ebraica di Firenze per due mandati, viene celebrata con l’intitolazione del giardino della sinagoga alla sua memoria. Stamane, durante una cerimonia partecipata da familiari, amici e rappresentanti istituzionali, è stata svelata una targa che ricorda il suo impegno nel “unire le persone e costruire ponti”.
La sindaca Sara Funaro ha sottolineato come Daniela sia stata “un punto di riferimento per tutta Firenze”, distinguendosi per il dialogo costante con altre comunità religiose e realtà sociali, con particolare attenzione all’educazione.
L’assessora comunale all’Urbanistica, Decoro urbano e Toponomastica Caterina Biti ha evidenziato il valore centrale che Daniela attribuiva al "riconoscimento dell’altro", indipendentemente dall’identità.
Enrico Fink, attuale presidente della Comunità Ebraica, ha raccontato che l’idea di dedicarle uno spazio “è nata spontaneamente dalla città. In ogni luogo in cui sono stato, ho percepito la forza del suo lascito”. “Daniela era una persona capace di dialogare con tutti, e il giardino della sinagoga, luogo di incontro e apertura, è il simbolo perfetto per ricordarla”, ha dichiarato Fink.
Anche il rabbino capo Gadi Piperno ha lodato il contributo di Daniela, collegandolo al significato della festa di Chanukkah, imminente celebrazione della libertà religiosa. “Daniela incarnava l’orgoglio per la propria identità, portandola con fierezza”, ha detto il rabbino, aggiungendo che il ricordo di Misul “è davvero una benedizione”.
Significativa anche la presenza dell’imam di Firenze Izzedin Elzir, che spesso aveva collaborato con Daniela Misul durante la sua presidenza, e che ha voluto sottolineare la vicinanza della comunità islamica.
A concludere la cerimonia, l’omaggio commovente dei bambini dell’asilo ebraico, che hanno deposto fiori ai piedi della targa, rendendo omaggio a una donna che ha rappresentato un ponte tra comunità e generazioni.
La sindaca Sara Funaro ha sottolineato come Daniela sia stata “un punto di riferimento per tutta Firenze”, distinguendosi per il dialogo costante con altre comunità religiose e realtà sociali, con particolare attenzione all’educazione.
L’assessora comunale all’Urbanistica, Decoro urbano e Toponomastica Caterina Biti ha evidenziato il valore centrale che Daniela attribuiva al "riconoscimento dell’altro", indipendentemente dall’identità.
Enrico Fink, attuale presidente della Comunità Ebraica, ha raccontato che l’idea di dedicarle uno spazio “è nata spontaneamente dalla città. In ogni luogo in cui sono stato, ho percepito la forza del suo lascito”. “Daniela era una persona capace di dialogare con tutti, e il giardino della sinagoga, luogo di incontro e apertura, è il simbolo perfetto per ricordarla”, ha dichiarato Fink.
Anche il rabbino capo Gadi Piperno ha lodato il contributo di Daniela, collegandolo al significato della festa di Chanukkah, imminente celebrazione della libertà religiosa. “Daniela incarnava l’orgoglio per la propria identità, portandola con fierezza”, ha detto il rabbino, aggiungendo che il ricordo di Misul “è davvero una benedizione”.
Significativa anche la presenza dell’imam di Firenze Izzedin Elzir, che spesso aveva collaborato con Daniela Misul durante la sua presidenza, e che ha voluto sottolineare la vicinanza della comunità islamica.
A concludere la cerimonia, l’omaggio commovente dei bambini dell’asilo ebraico, che hanno deposto fiori ai piedi della targa, rendendo omaggio a una donna che ha rappresentato un ponte tra comunità e generazioni.
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