Atto formale per consentire l'esame esterno della salma

La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo sul suicidio del detenuto tunisino di 20 anni, trovato privo di vita ieri in una cella del carcere di Sollicciano. Si tratta di un atto formale per consentire l'esame esterno sulla salma e sarà eseguito all'istituto di medicina legale di Firenze dalla medico legale Rossella Grifoni.
    
Il giovane, in base a quanto ricostruito, ieri pomeriggio si è chiuso nella cella, ostruendo la serratura con pezzi di plastica, e, approfittando dell'assenza del compagno, si è impiccato con le lenzuola. Gli agenti della penitenziaria hanno dovuto usare un flessibile per aprire la porta. Non sembrano esserci dubbi sulle cause del decesso, ma l'esame dovrà accertare se vi siano oltre a quelli dell'impiccagione, eventuali ulteriori segni di violenza.

    
Il ragazzo, secondo quanto ricostruito, era arrivato in Italia ancora minorenne, nascosto in un camion. Accolto in una comunità per minori non accompagnati, aveva poi commesso piccoli furti e una rapina ed era stato condannato a scontare la pena nel carcere minorile di Firenze, ma una volta diventato maggiorenne, era stato trasferito a Sollicciano: sarebbe uscito nel 2025. Era insofferente alle condizioni di vita nel carcere. Per questo era seguito dagli educatori e il difensore stava predisponendo un progetto formativo perché potesse eccedere a una comunità per terminare la condanna. Legatissimo alla famiglia, ieri mattina, avrebbe dovuto parlare con la madre in videochiamata, ma poi l'appuntamento è saltato per un problema di linea telefonica. 
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