Nei week end a casa del genitore, separato, i bambini si contaminarono con lo stupefacente che lui assumeva: chiesti tre anni e nove mesi

Dopo un fine settimana trascorso con il padre, la madre si accorse di qualcosa di strano nei suoi due figli. Di corsa al pronto soccorso del Meyer, il responso fu sconvolgente: intossicazione da cocaina.

Oggi, quel padre, un noto dj fiorentino di 44 anni, è comparso in tribunale per rispondere delle accuse di lesioni nei confronti dei suoi due figli, all'epoca rispettivamente di 5 anni il più grande e 18 mesi il più piccolo. L'uomo è anche accusato di non aver pagato i contributi per il mantenimento dei due figli. Il procuratore Giacomo Pestelli, al termine di una dettagliata inchiesta, ha chiesto tre anni e nove mesi di carcere per l'imputato, sottolineando l'importanza di una sentenza esemplare.

Questa richiesta è stata appoggiata dall'avvocato della ex compagna del dj, Elisa Baldocci. Durante la prossima udienza, prevista per il 13 marzo, l'avvocato Chiara Ceroni risponderà alle accuse. In quella stessa udienza, sarà emessa la sentenza da parte del giudice, la dottoressa Serafina Cannatà. Gli eventi risalgono al 2020, quando la donna, separata dal compagno, riportò i due figli a casa dopo due giorni trascorsi con il padre.

I bambini sembravano irrequieti, agitati e confusi, il che spinse la madre a portarli al Meyer per un controllo. Furono i medici del centro pediatrico a rispondere alla domanda che la donna aveva in mente: il più piccolo dei due bambini era risultato positivo alla cocaina. Questo spinse i medici a informare immediatamente la polizia e avviare un'indagine.

La magistratura ordinò una perquisizione a casa del padre, ma non fu trovata droga. L'uomo ammise di fare un uso saltuario della sostanza, ma negò categoricamente di averla somministrata ai figli. Il procuratore Pestelli ordinò quindi una serie di esami tossicologici, condotti dalla professoressa Elisabetta Bertol, su entrambi i genitori, sul nuovo compagno della madre e sui bambini stessi.

Entrambi i figli risultarono positivi al test di tossicità, così come il padre. Al contrario, i test della madre e del suo nuovo compagno furono negativi. Durante il processo emerse che i bambini potrebbero essere entrati in contatto con la cocaina toccando oggetti o suppellettili contaminati dalla polvere. I periti hanno infatti trovato tracce di droga persino nei capelli dei bambini, indicando che l'intossicazione non fosse un evento isolato.

In attesa della sentenza, il tribunale ha già emesso un verdetto in un procedimento parallelo per la custodia dei figli, revocando al padre la patria potestà.

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