“Di questo passo raggiungerà gli obiettivi con venticinque anni di ritardo”: nel mirino anche la legge sulle aree idonee

Nel rapporto “Scacco matto alle rinnovabili 2025” Legambiente, analizzando gli sforzi e le strategie messe in campo dalle venti regioni italiane nella direzione della transizione energetica e dello sviluppo sostenibile, boccia sonoramente la Toscana, giudicata in ritardo con l’attuazione degli obiettivi del Decreto Aree Idonee: “Di questo passo ci vorranno venticinque anni per raggiungerli, con un ritardo di diciannove anni”.

A riportare la censura di Legambiente questa mattina è Il Tirreno, che si sofferma sulle critiche avanzate alla Regione.

Nel mirino dell’ente la legge regionale sulle aree idonee, che renderà il settanta per cento della superficie regionale non idoneo all’installazione di sistemi di produzione di energia rinnovabile, e l’attività dei comitati che si oppongono ai progetti di sviluppo e installazioni di impianti per la produzione di energia rinnovabile, facendo l’esempio delle resistenze a Capalbio, Casole d’Elsa e Badia Tedalda.

Inoltre, riporta il quotidiano sempre citando Legambiente, la norma progettata dalla Toscana affida ai Comuni il raggiungimento di potenza aggiuntiva rischiano di essere una lama a doppio taglio, mentre poco o nulla viene detto per l’eolico offshore, assente dalla legge regionale, mentre per l’eolico onshore ci sono molte zone grige, come l’individuazione dell’intero territorio regionale come area ordinaria.

Ma problemi ci sono anche sull’agrivoltaico, in quanto la legge affida ai soli agricoltori la possibilità di presentare progetti in questo senso, l’equiparazione del fotovoltaico a terra e dell’agrivoltaico e l’esclusione dalle aree idonee dei parcheggi che si trovano nelle aree non idonee.
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