Società civile e frati si mobilitano per evitare la trasformazione in Rsa di lusso: a Roma il senatore fiorentino Marcheschi si è attivato con la Difesa, ma avverte; “Serve l’intervento del Comune”

La società civile e i comitati dei cittadini si mobilitano, a fianco dell’ordine dei frati agostiniani, per salvare l’ex caserma Ferrucci dalla trasformazione in Rsa di lusso.

Come racconta La Nazione, questa mattina – sempre che le condizioni meteo lo permettano – ci sarà una distribuzione di volantini per invitare la popolazione a partecipare al flash mob del venti aprile, durante il quale, scrive il quotidiano, sarà organizzata anche una raccolta firme.

La questione tiene da banco da diverso tempo in città e ha attirato l’attenzione sia del presidente della Regione Eugenio Giani, che ha scritto di recente una lettera al ministro della Difesa Guido Crosetto affinché l’iter per la trasformazione dell’ex caserma in Rsa venga interrotto, sia dell’arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli, che si è schierato dalla parte dei frati.

Ma sul futuro della struttura è intervenuta anche la politica fiorentina, con la sindaca Sara Funaro che nei giorni scorsi ha detto di apprezzare la proposta del priore degli agostiniani di Santo Spirito, padre Giuseppe Pagano, per trasformare gli spazi in una foresteria per ospitare gli studenti e in un centro culturale.

Anche il senatore fiorentino di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi si è attivato direttamente con il ministero della Difesa, riferendo di aver interloquito con lo stesso ministro Crosetto: “Mi hanno detto che loro possono fare poco, adesso serve un atto formale del Comune per bloccare tutto”.

L’assist di Marcheschi è stato raccolto dalla capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale Angela Sirello: “Il Comune prepari un atto da sottoporre alla Difesa, il resto chiacchiere” ha detto, riferendo anche che la questione sarà sottoposta al prossimo Consiglio comunale, quando verrà chiesta la creazione di un tavolo che coinvolga anche i frati agostiniani.

Proprio dai religiosi arriva anche una rassicurazione: “Siamo pronti ad assumerci gli oneri e le responsabilità per la gestione e la manutenzione, ma ci deve essere assicurato che l’ex convento non sarà snaturato”.
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