La linea Faentina continua ad essere nell’occhio del ciclone: nonostante il Consiglio comunale aperto di metà novembre (durante il quale i sindaci avevano attaccato duramente l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli) la situazione non è migliorata, e le croniche difficoltà della linea continuano a provocare ritardi e disagi ai pendolari.
Tra i quali, poco citati, ci sono tantissimi studenti che quotidianamente prendono la linea per scendere a valle verso Firenze o verso l’Emilia-Romagna per recarsi a scuola e che, quotidianamente, devono fare i conti con i disservizi della linea.
Per denunciare la situazione i le famiglie di questi giovani e giovanissimi hanno quindi deciso di scrivere una lettera aperta alle amministrazioni regionali di Toscana ed Emilia-Romagna, e a Trenitalia, per chiedere un intervento più netto contro i disagi della linea e evitare così che il diritto allo studio di questi ragazzi venga pregiudicato dai disservizi del trasporto ferroviario.
Ragazzi che, come pendolari e lavoratori ogni giorno fanno i conti non solo con un trasporto ferroviario che non funziona, ma che devono ulteriormente subire le difficoltà dei rimedi, come i bus sostitutivi, che impiegano tempo per arrivare a destinazione e per percorrere la tratta che, in treno, verrebbe coperta in molto meno tempo.
Tra i quali, poco citati, ci sono tantissimi studenti che quotidianamente prendono la linea per scendere a valle verso Firenze o verso l’Emilia-Romagna per recarsi a scuola e che, quotidianamente, devono fare i conti con i disservizi della linea.
Per denunciare la situazione i le famiglie di questi giovani e giovanissimi hanno quindi deciso di scrivere una lettera aperta alle amministrazioni regionali di Toscana ed Emilia-Romagna, e a Trenitalia, per chiedere un intervento più netto contro i disagi della linea e evitare così che il diritto allo studio di questi ragazzi venga pregiudicato dai disservizi del trasporto ferroviario.
Ragazzi che, come pendolari e lavoratori ogni giorno fanno i conti non solo con un trasporto ferroviario che non funziona, ma che devono ulteriormente subire le difficoltà dei rimedi, come i bus sostitutivi, che impiegano tempo per arrivare a destinazione e per percorrere la tratta che, in treno, verrebbe coperta in molto meno tempo.
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