La madre di Fedi, un giovane detenuto di 20 anni di origine tunisina che si è suicidato nel carcere di Sollicciano, è sconvolta: "Nonostante tutto Fedi era un ragazzo allegro, un amante della vita. Lo abbiamo sentito ieri ( giovedì per chi legge, il giorno del suicidio, ndr) ed era tranquillo. Vogliamo sapere la verità su quel che è successo ma non ci fanno parlare con nessuno del carcere".

Fedi era descritto come un ragazzo allegro, amante della vita, nonostante i suoi problemi di tossicodipendenza. Era stato arrestato a Firenze il 4 luglio 2022 per una rapina. In carcere aveva seguito un percorso di disintossicazione con il supporto di psicologi, e non aveva mostrato segnali di voler togliersi la vita. La data del suicidio coincide con quella dell'arresto, il 4 luglio, una coincidenza che fa riflettere il suo avvocato, Ivan Esposito.

Fedi aveva due fratelli e sarebbe stato rilasciato tra poco più di un anno, avendo quasi scontato la sua pena. Durante la sua detenzione aveva manifestato segni di malessere, aggravati dalle condizioni del carcere. L'ultimo volontario ad averlo visto, Leonardo dell'associazione Pantagruel, conferma che Fedi era stanco di vivere. 

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