Uno studentato nel cuore di Firenze che, d’estate, diventa ostello. Un cambio che ha acceso la battaglia giudiziaria fra la proprietà dell’alloggio, la Alunno Firenze srl, e il Comune di Firenze.
Il Tar della Toscana, racconta questa mattina La Nazione, è stato infatti adito proprio della società, che ha impugnato la decisione del Comune di Firenze di negare alla società il cambio di attività negli studentati di sua proprietà per alcuni mesi del 2024, decisione che il Comune ha spiegato facendo riferimento al Piano operativo e sulla Scia (segnalazione certificata di inizio attività) depositata.
Una decisione che, appunto, la società non ha gradito, rivolgendosi al Tar che ha emesso una sentenza che non scontenta nessuno.
I giudici amministrativi, infatti, racconta il quotidiano, hanno parzialmente accolto il ricorso della Alunno Firenze srl, motivando con il fatto che la Scia dispone l’attività commerciale e che la destinazione, temporanea, dell’uso delle strutture non contrasta con il tipo di attività svolta, in quanto non comporta alcuna trasformazione dei luoghi.
Contemporaneamente, però, il Tar ha disposto che le norme di riferimento per questo genere di attività (il cambio di uso degli edifici) siano quelle contenute nel regolamento comunale, che limita a sessanta i giorni in cui è possibile cambiare la destinazione d’uso prevedendo, in ogni caso, la presentazione di una richiesta.
Della sentenza, riporta il quotidiano, si è detta soddisfatta l’assessora all’urbanistica Caterina Biti, che ha parlato di “una buona notizia per Firenze” perché “dimostra che l’amministrazione ha strumenti efficaci per tutelare la città”.
Inoltre, come spiega La Nazione, attorno alla proprietà della società c’è un vero e proprio giallo, dato che negli anni scorsi l’inchiesta Cyprus Confidential, portata avanti dal consorzio di giornalisti Icij, aveva portato a ritenere che a capo del gruppo di società di cui fa parte anche la Alunno srl sia la Alunno Ltd, una holding con sede a Cipro e facente capo a due oligarchi russi vicini a Putin.
Il Tar della Toscana, racconta questa mattina La Nazione, è stato infatti adito proprio della società, che ha impugnato la decisione del Comune di Firenze di negare alla società il cambio di attività negli studentati di sua proprietà per alcuni mesi del 2024, decisione che il Comune ha spiegato facendo riferimento al Piano operativo e sulla Scia (segnalazione certificata di inizio attività) depositata.
Una decisione che, appunto, la società non ha gradito, rivolgendosi al Tar che ha emesso una sentenza che non scontenta nessuno.
I giudici amministrativi, infatti, racconta il quotidiano, hanno parzialmente accolto il ricorso della Alunno Firenze srl, motivando con il fatto che la Scia dispone l’attività commerciale e che la destinazione, temporanea, dell’uso delle strutture non contrasta con il tipo di attività svolta, in quanto non comporta alcuna trasformazione dei luoghi.
Contemporaneamente, però, il Tar ha disposto che le norme di riferimento per questo genere di attività (il cambio di uso degli edifici) siano quelle contenute nel regolamento comunale, che limita a sessanta i giorni in cui è possibile cambiare la destinazione d’uso prevedendo, in ogni caso, la presentazione di una richiesta.
Della sentenza, riporta il quotidiano, si è detta soddisfatta l’assessora all’urbanistica Caterina Biti, che ha parlato di “una buona notizia per Firenze” perché “dimostra che l’amministrazione ha strumenti efficaci per tutelare la città”.
Inoltre, come spiega La Nazione, attorno alla proprietà della società c’è un vero e proprio giallo, dato che negli anni scorsi l’inchiesta Cyprus Confidential, portata avanti dal consorzio di giornalisti Icij, aveva portato a ritenere che a capo del gruppo di società di cui fa parte anche la Alunno srl sia la Alunno Ltd, una holding con sede a Cipro e facente capo a due oligarchi russi vicini a Putin.
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