Strattona e percuote il figlio neonato, perché disturbato dal suo pianto, al punto da causargli fratture. Per questo un fiorentino di 32 anni, imputato di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate, è stato condannato con rito in abbreviato dal gup del tribunale di Firenze, Agnese Di Girolamo, a 4 anni di reclusione e a versare una provvisionale di complessivi 20 mila euro alla madre e al curatore del figlio costituitisi parte civile rispettivamente con gli avvocati Gianni Lopez e Cristina Moschini.
La pm Beatrice Giunti aveva chiesto una condanna a 6 anni.
Il 32 enne, un corriere, nel frattempo, ha seguito una terapia anche presso il Centro ascolto uomini maltrattanti per curare gli attacchi di ira, impegno a curarsi che potrebbe aver influito sulla definizione di una pena più mite.
A denunciare gli abusi furono i sanitari dell'ospedale pediatrico Meyer, nel gennaio 2022. Il padre aveva portato il figlio al pronto soccorso perché aveva la febbre e piangeva ininterrottamente. I medici notarono i lividi sulle mani e sulle braccia. Gli accertamenti svelarono che il bambino aveva fratture alle costole e alla tibia. Partì la segnalazione in procura. Le indagini dei carabinieri ricostruirono che l'uomo per far smettere di piangere il bambino, lo avrebbe strattonato e scosso. Per zittirlo, in un'occasione mentre gli cambiava il pannolino, gli avrebbe tirato con forza una gamba. È stato il 32enne a confessare che era stressato dal lavoro e che riversava sul piccolo la rabbia che nutriva nei confronti della compagna, accusata di chiedergli aiuto nell'accudimento del piccolo nonostante il suo stato di stress da lavoro.
La pm Beatrice Giunti aveva chiesto una condanna a 6 anni.
Il 32 enne, un corriere, nel frattempo, ha seguito una terapia anche presso il Centro ascolto uomini maltrattanti per curare gli attacchi di ira, impegno a curarsi che potrebbe aver influito sulla definizione di una pena più mite.
A denunciare gli abusi furono i sanitari dell'ospedale pediatrico Meyer, nel gennaio 2022. Il padre aveva portato il figlio al pronto soccorso perché aveva la febbre e piangeva ininterrottamente. I medici notarono i lividi sulle mani e sulle braccia. Gli accertamenti svelarono che il bambino aveva fratture alle costole e alla tibia. Partì la segnalazione in procura. Le indagini dei carabinieri ricostruirono che l'uomo per far smettere di piangere il bambino, lo avrebbe strattonato e scosso. Per zittirlo, in un'occasione mentre gli cambiava il pannolino, gli avrebbe tirato con forza una gamba. È stato il 32enne a confessare che era stressato dal lavoro e che riversava sul piccolo la rabbia che nutriva nei confronti della compagna, accusata di chiedergli aiuto nell'accudimento del piccolo nonostante il suo stato di stress da lavoro.
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