Una città vittima del traffico, resa ancor più ingolfata dai cantieri che, ironicamente, sono e saranno aperti per potenziare il trasporto pubblico locale con le nuove linee della tramvia verso Rovezzano e Bagno a Ripoli.
La fotografia di Firenze è quella di una città che bisogno come l’aria di ridurre il numero di auto circolanti, che, come emerge dai dati di uno studio di Will Media, è il secondo in Italia dietro solo a Palermo: una prospettiva condivisa dall’Ordine degli Ingegneri di Firenze, che tramite Fiorenzo Martini, coordinatore della commissione mobilità e trasporti e Stefano Corsi, coordinatore della commissione energia e ambiente mette in campo alcune ipotesi per diminuire l’impatto del numero dei mezzi circolanti sulla città.
Per decongestionare Firenze, sostengono, sarebbe utile disincentivare l’utilizzo dell’auto privata per spostamenti sotto i 5 chilometri, favorendo l’offerta del trasporto pubblico e razionalizzandone il funzionamento, per esempio puntando sul treno e sull’integrazione dei sistemi di trasporto pubblico.
“È importante creare un nuovo modello di città nel quale si riducono gli spazi destinati alla mobilità privata aumentando quelli per i pedoni e la mobilità dolce. Bisogna da una parte completare le opere, la rete tramviaria in primis, ma anche la rete di piste ciclabili e gli interventi di connessione tra i diversi tipi di mobilità” sostengono i due ingegneri.
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