Prima mondiale al Festival dei Popoli di Firenze del docufilm di Gianfranco Pannone, uno dei documentaristi italiani più attivi, 'Qui è altrove: buchi nella realtà', lavoro dedicato al mondo carcerario e considerato dalla critica fra i più attesi nel genere.
"Non un film sul carcere - ha detto Pannone - ma sul teatro in carcere, che si fa linfa vitale in una fase in cui non si può essere insensibili all'attualità italiana, cioè alla condizione dei nostri penitenziari, che quest'anno hanno registrato una sessantina di suicidi, oltre che, un po' ovunque, le diverse sollevazioni e proteste per le condizioni assai difficili, sia per i detenuti sia per le guardie carcerarie".
"Un altro carcere è possibile", rilancia Gianfranco Pannone, oggi a Firenze per presentare il docu ambientato nel carcere di Volterra durante le prove del regista Armando Punzo con i suoi attori-detenuti coinvolti nel progetto teatrale 'Atlantis - Capitolo 1 - La permanenza'.
Si tratta di un altro lavoro che la Compagnia della Fortezza di Punzo - celebre da tanti anni per gli spettacoli coi detenuti attori - affronta con altri registi provenienti da diverse esperienze di teatro-carcere. In questo progetto la Compagnia della Fortezza organizza la masterclass, riunendo tutte queste realtà nel segno di un'utopia possibile.
"L'esperienza di Volterra, che vede Armando Punzo animare da ben 35 anni la Compagnia della Fortezza, composta, insieme dei professionisti del teatro, da detenuti-attori - così la descrive Pannone -, è un'isola in un panorama per molti versi desolante, che ci dice una cosa semplice e chiara, cioè che 'un altro carcere è possibile'. Possibile nella misura in cui i detenuti sono anzitutto persone che condividono con altre persone un'esperienza unica perché fortemente umana".
Alla prima fiorentina seguirà la proiezione del 12 novembre durante il MedFilm Festival a Roma, poi il film uscirà in un tour per le città italiane a partire dal 22 novembre distribuito da Bartlebyfilm.
"Non un film sul carcere - ha detto Pannone - ma sul teatro in carcere, che si fa linfa vitale in una fase in cui non si può essere insensibili all'attualità italiana, cioè alla condizione dei nostri penitenziari, che quest'anno hanno registrato una sessantina di suicidi, oltre che, un po' ovunque, le diverse sollevazioni e proteste per le condizioni assai difficili, sia per i detenuti sia per le guardie carcerarie".
"Un altro carcere è possibile", rilancia Gianfranco Pannone, oggi a Firenze per presentare il docu ambientato nel carcere di Volterra durante le prove del regista Armando Punzo con i suoi attori-detenuti coinvolti nel progetto teatrale 'Atlantis - Capitolo 1 - La permanenza'.
Si tratta di un altro lavoro che la Compagnia della Fortezza di Punzo - celebre da tanti anni per gli spettacoli coi detenuti attori - affronta con altri registi provenienti da diverse esperienze di teatro-carcere. In questo progetto la Compagnia della Fortezza organizza la masterclass, riunendo tutte queste realtà nel segno di un'utopia possibile.
"L'esperienza di Volterra, che vede Armando Punzo animare da ben 35 anni la Compagnia della Fortezza, composta, insieme dei professionisti del teatro, da detenuti-attori - così la descrive Pannone -, è un'isola in un panorama per molti versi desolante, che ci dice una cosa semplice e chiara, cioè che 'un altro carcere è possibile'. Possibile nella misura in cui i detenuti sono anzitutto persone che condividono con altre persone un'esperienza unica perché fortemente umana".
Alla prima fiorentina seguirà la proiezione del 12 novembre durante il MedFilm Festival a Roma, poi il film uscirà in un tour per le città italiane a partire dal 22 novembre distribuito da Bartlebyfilm.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies