Oggi le scuole sono aperte, mentre rimangono chiusi parchi e cimiteri. La situazione resta più difficile in provincia, con i comuni appenninici che fanno i conti con i danni

“Abbiamo affrontato giornate complesse e delicate”. Con queste parole, riportate questa mattina da La Nazione, la sindaca di Firenze Sara Funaro traccia il bilancio dei tre giorni di allerta, da arancione a rossa, che la città del Giglio e la sua area metropolitana hanno dovuto affrontare.

Oggi, lunedì 17 marzo, Firenze torna alla normalità, riaprono le scuole – ma restano chiusi parchi e aree verdi, cimiteri e giardini fino a questa notte – e tutto torna alla normalità dopo il grande spavento dei giorni scorsi.

Ma se Firenze guarda avanti e si rimette in moto, lo stesso non si può dire per diversi comuni appenninici, colpiti con forza dal maltempo degli ultimi giorni e alle prese con ingenti danni.

Come riporta questa mattina il quotidiano, a Rufina riaprirà solo la scuola primaria: la secondaria sarà lasciata chiusa per non appesantire la viabilità, mentre il nido e la scuola per l’infanzia rimangono chiusi.

Hanno subito ingenti danni gli impianti sportivi locali, per i quali il sindaco Daniele Venturi parla di due milioni e mezzo di euro di danni.

Ma scrive La Nazione, ci sono criticità anche a San Francesco presso Pelago, a Montebonello e a Molin del Piano, al Santuario della Madonna del Sasso.

“Nelle zone più colpite ho visto da vicino il grande impegno di donne, uomini e giovani. Firenze ha dimostrato solidarietà, spirito di comunità e responsabilità” ha commentato la sindaca.

La Nazione ha tracciato un bilancio anche dell’attività dei soccorritori e del personale impegnato a far fronte all’emergenza: in tre giorni le telefonate sono state 2703 e le segnalazioni 108, 40 squadre di soccorso hanno effettuato 134 interventi.

Da venerdì a ieri alle 12 la Polizia Municipale ha ricevuto 231 segnalazioni, 1830 telefonate e 231 segnalazioni, mobilitando 330 agenti.
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