E' dedicata allo scultore siciliano Girolamo Ciulla la nuova esposizione alla Galleria Etra Studio Tommasi a Firenze. L'esposizione, dal titolo 'Le ali di Girolamo' dal 7 al 28 dicembre, vuole onorare l'artista a un anno dalla scomparsa e propone pezzi editi e inediti della sua vasta produzione. Nato a Caltanissetta, Ciulla viveva dal 1986 a Pietrasanta, in provincia di Lucca.
L'opera centrale della rassegna, si spiega, è l'inedita 'Processione', una composizione di più figure che richiamano le processioni religiose in Sicilia, a cominciare dal somarello dorato che invece di portare fascine, balle o giare, reca due modellini di un tempio greco. Sono poi in mostra tre piccole sculture, due figure femminili e una piccola scimmietta, che rappresentano l'ultima produzione dell'artista. Visibile anche il Presepio laico che ha trovato spazio nel giardino interno della galleria.
La critica d'arte Marilena Pasquali racconta di aver "conosciuto Girolamo Ciulla tanti anni fa. Credo negli anni Ottanta. Da allora siamo sempre rimasti amici e non è stato solo un rapporto personale, che comunque era una persona squisita, di grande umanità e di grande forza emotiva, sempre teso in questa sua capacità di leggere tutto.. la natura.. gli altri e naturalmente il mito. Girolamo non era solo questo, era un artista vero, anzi uno scultore vero, con un fascino nelle sue opere che ogni volta mi catturava e quindi ho seguito molto volentieri il suo lavoro e mi è dispiaciuto immensamente quando prematuramente ci ha lasciati".
L'opera centrale della rassegna, si spiega, è l'inedita 'Processione', una composizione di più figure che richiamano le processioni religiose in Sicilia, a cominciare dal somarello dorato che invece di portare fascine, balle o giare, reca due modellini di un tempio greco. Sono poi in mostra tre piccole sculture, due figure femminili e una piccola scimmietta, che rappresentano l'ultima produzione dell'artista. Visibile anche il Presepio laico che ha trovato spazio nel giardino interno della galleria.
La critica d'arte Marilena Pasquali racconta di aver "conosciuto Girolamo Ciulla tanti anni fa. Credo negli anni Ottanta. Da allora siamo sempre rimasti amici e non è stato solo un rapporto personale, che comunque era una persona squisita, di grande umanità e di grande forza emotiva, sempre teso in questa sua capacità di leggere tutto.. la natura.. gli altri e naturalmente il mito. Girolamo non era solo questo, era un artista vero, anzi uno scultore vero, con un fascino nelle sue opere che ogni volta mi catturava e quindi ho seguito molto volentieri il suo lavoro e mi è dispiaciuto immensamente quando prematuramente ci ha lasciati".
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