I cambiamenti climatici stanno colpendo Firenze con estrema forza: la bomba d’acqua che martedì mattina si è abbattuta sulla città, rovesciando in appena tre ore 39 millimetri di pioggia provocando allagamenti in diverse parti della città è solo l’ultimo campanello d’allarme di un clima che sta cambiando rapidamente e al quale, in un modo o nell’altro, ci si deve adattare.
Come riporta questa mattina La Nazione, presentando ieri il Piano del Verde, la sindaca Sara Funaro e la vicesindaca e assessora all’ambiente Paola Galgani hanno fatto il punto della situazione, insistendo sulla necessità di forti interventi per mitigare gli effetti più devastanti della crisi climatica, tra i quali, a Firenze, spicca il fenomeno delle isole di calore. Già questa estate il Comune aveva deciso di muoversi per mappare quelle aree in cui, a causa dell’eccessiva cementificazione e consumo di suolo le temperature superficiali possono raggiungere anche quarantacinque gradi, una temperatura desertica, senza contare il fatto che il cemento è impermeabile e quindi contribuisce ad aggravare la situazione in caso di forti temporali.
Secondo i dati raccolti dai tecnici di Palazzo Vecchio presentati ieri da Funaro e Galgani, la tendenza a Firenze è quella del riscaldamento: come scrive La Nazione, nei vent’anni tra il 2001 e il 2020 la temperatura media in città è stata superiore di 1,4 gradi rispetto alla media del periodo 1878-1918, con un aumento dai 50 giorni medi di caldo negli anni Venti agli oltre 400 del periodo 2011-2020, con la corrispondente diminuzione dei giorni di freddo intenso.
Una situazione alla quale il Comune intende far fronte aumentando la copertura arborea fiorentina, piantando più alberi e togliendo il cemento laddove è possibile: in questo senso, con il Piano del Verde è prevista la piantumazione di 50mila nuovi alberi, che serviranno anche a sostituire quelli che verranno abbattuti per far spazio alla tramvia.
Appena qualche giorno fa i residenti nella zona di piazza Cardinale Elia dalla Costa hanno lamentato l’abbattimento di dieci alberi per la realizzazione dei cantieri della T3: il prezzo da pagare per la decarbonizzazione del trasporto a Firenze, con il Comune che ha comunque assicurato che tutte le piante abbattute saranno sostituite.
Come riporta questa mattina La Nazione, presentando ieri il Piano del Verde, la sindaca Sara Funaro e la vicesindaca e assessora all’ambiente Paola Galgani hanno fatto il punto della situazione, insistendo sulla necessità di forti interventi per mitigare gli effetti più devastanti della crisi climatica, tra i quali, a Firenze, spicca il fenomeno delle isole di calore. Già questa estate il Comune aveva deciso di muoversi per mappare quelle aree in cui, a causa dell’eccessiva cementificazione e consumo di suolo le temperature superficiali possono raggiungere anche quarantacinque gradi, una temperatura desertica, senza contare il fatto che il cemento è impermeabile e quindi contribuisce ad aggravare la situazione in caso di forti temporali.
Secondo i dati raccolti dai tecnici di Palazzo Vecchio presentati ieri da Funaro e Galgani, la tendenza a Firenze è quella del riscaldamento: come scrive La Nazione, nei vent’anni tra il 2001 e il 2020 la temperatura media in città è stata superiore di 1,4 gradi rispetto alla media del periodo 1878-1918, con un aumento dai 50 giorni medi di caldo negli anni Venti agli oltre 400 del periodo 2011-2020, con la corrispondente diminuzione dei giorni di freddo intenso.
Una situazione alla quale il Comune intende far fronte aumentando la copertura arborea fiorentina, piantando più alberi e togliendo il cemento laddove è possibile: in questo senso, con il Piano del Verde è prevista la piantumazione di 50mila nuovi alberi, che serviranno anche a sostituire quelli che verranno abbattuti per far spazio alla tramvia.
Appena qualche giorno fa i residenti nella zona di piazza Cardinale Elia dalla Costa hanno lamentato l’abbattimento di dieci alberi per la realizzazione dei cantieri della T3: il prezzo da pagare per la decarbonizzazione del trasporto a Firenze, con il Comune che ha comunque assicurato che tutte le piante abbattute saranno sostituite.
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