Il trend accompagna la generale diminuzione degli affitti di lunga durata

I dati di Sunia Firenze, riportati questa mattina da La Nazione, il sindacato CGIL degli inquilini, mostrano che tra il 2023 e il 2024 gli sfratti eseguiti nella provincia di Firenze sono diminuiti: se infatti, in totale nel 2023 c’erano stati 664 sfratti, di cui 577 con forza pubblica, nel 2024 sono stati 600 di cui 550 con forza pubblica.

Dati che quindi mostrano un calo delle esecuzioni, ma che vanno letti assieme al contestuale calo drastico delle locazioni di lunga durata stipulate a Firenze: se nel 2022 i contratti di locazione erano quasi 15mila, nel 2023 sono scesi a 14.226 e nel 2024 13.250, mentre contemporaneamente i contratti transitori per studenti, lavoratori e supplenti sono arrivati a 5.200.

Come spiega al quotidiano il segretario di Sunia Firenze Fabio Seggiani, il calo degli sfratti e degli affitti di lunga durata sono da leggere in coppia assieme all’aumento dei contratti transitori, che però possono nascondere illegittimità.

“Le cause degli sfratti sono per lo più dovute a morosità, solo il 20% è dovuto alla scadenza del contratto. Nel primo caso, la ragione è la diminuzione del reddito o del suo potere d’acquisto, mentre nel secondo è la decisione di destinare l’alloggio ad altri usi, come quello degli affitti brevi” spiega Seggiani.

Secondo i dati riportati da La Nazione, il costo degli affitti a Firenze ha raggiunto livelli allarmanti: ad esempio nella zona dell’Oltrarno, dove il canone di locazione mensile può arrivare fino a 1300 euro al mese, ma crescono anche alle Cure, Campo di Marte, Gavinana e anche all’Isolotto.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies