Visita ai punti critici della città e alle istituzioni comunali, apprezzamento per le zone rosse e l'ordinanza sulla chiusura dei minimarket

Ieri la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle periferie ha fatto tappa a Firenze, nel corso del suo “tour” per le città italiane, per osservare da vicino le situazioni di emergenza che la città sta affrontando e le soluzioni che l’amministrazione comunale sta mettendo in campo per provare a risolverle.

Come riporta questa mattina La Nazione, nel corso della sua giornata fiorentina la Commissione, formata dai parlamentari Alessandro Battilocchio (FI), Giorgia Andreuzza (Lega), Andrea De Maria (PD), Vito De Palma (FI), Antonio Iaria (M5S), Augusta Montrauli (FdI) e Roberto Morassut (PD), ha sia incontrato i rappresentati delle istituzioni comunali, tra cui l’assessora all’urbanistica Caterina Biti, sia visto da vicino i punti più critici della città.

Accompagnata proprio dall’assessora Biti, e da un nutrito gruppo di forze dell’ordine, la Commissione si è recata nella zona rossa di Firenze, il parco delle Cascine e la vicina piazza Vittorio Veneto, all’Ippodromo e alla Leopolda, zone nelle quali da tempo residenti e forze dell’ordine denunciano una situazione di fortissimo disagio e pericolo, teatro di delinquenza, spaccio e spaccate.

La Commissione ha sottolineato l’efficacia e la bontà di alcune misure messe in campo dal Comune per provare a fronteggiare il fenomeno, come l’istituzione delle zone rosse (soluzione messa in campo da altre città italiane come Milano e Pisa) per allontanare i balordi e contrastare il degrado, l’ordinanza sulla chiusura dei minimarket dalle 21 alle 7, che il deputato forzista Battilocchio ha definito “strumento importante” che si può “provare a replicare” e i piani di residenzialità pubblica per offrire una soluzione abitativa alle fasce più vulnerabili della popolazione.

Tra gli argomenti trattati anche la crisi abitativa e l’overtourism, con l’amministrazione comunale che ha nuovamente sollecitato l’intervento del Governo per dotare gli enti locali di strumenti più ampi e incisivi per contrastare lo spopolamento delle città a favore del turismo mordi e fuggi, giudicato ormai da molti insostenibile.

Infine Sollicciano, il carcere fiorentino al centro delle polemiche sulla condizione della popolazione carceraria e dei lavoratori penitenziari, giudicato ormai inadeguato e bisognoso di corposi interventi di restauro: per la struttura l’assessora Biti ha sollecitato una ristrutturazione.
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