La Nazione questa mattina fa il punto sulla situazione degli studentati, strutture in cui vengono ospitati gli studenti durante il loro periodo di studi a Firenze, che in teoria dovrebbero servire per alloggiare la popolazione studentesca rappresentando un’alternativa all’affitto di case.
A Firenze si contano dodici studentati per un totale di quattromila posti: The Social Hub in viale Lavagnini e in viale Belfiore (con il prossimo in apertura alla Manifattura Tabacchi), Campus x, Campus Romito, Student hotel Novoli, i due in piazza Indipendenza e via Salvagnoli, Yellowsquare, e il futuro studentato del palazzo dell’ex Agenzia delle Entrate, quello in via Pietrapiana e infine il futuro studentato dell’ex Ogr, oltre a quello di Villa Monna Tessa.
Una vera e propria proliferazione di alloggi che dovrebbe servire ad abbattere i costi, mettendo a disposizione di chiunque ne abbia bisogno una stanza o un posto letto, ma che, come scrive il quotidiano citando il comitato Salviamo Firenze x Viverci, vengono utilizzati come vere e proprie strutture ricettive, con prezzi tra l’altro altissimi, aprendosi quindi solo ad una clientela ricca.
Come spiega il Corriere Fiorentino, nell’anno 2024/2025 il numero di studenti stranieri presenti in città ha superato quello degli studenti immatricolati all’UniFi e alle Università private, e anche il numero di posti letto nelle residenze private ha superato quello delle residenze pubbliche (quattromila contro duemila, dei quali tra l’altro al momento non tutti accessibili a causa dei lavori di ristrutturazione).
Sul punto il quotidiano intervista anche il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, presidente anche della Fondazione Cr Firenze, che recentemente ha stipulato un accordo con l’Università per trasformare in studentato Villa Monna Tessa, che potrà offrire 500 posti letto e porterà ad una vera e propria riqualificazione non solo dell’immobile ma anche della zona circostante.
In una città dove il problema del caro affitti, e in generale la questione abitativa, sono diventati urgenza anche dell’amministrazione comunale, Bocca spiega che la creazione di uno studentato “vero” è essenziale per permettere a chi ne ha bisogno di accedere ad una stanza.
La presenza di “finti studentati”, cioè di strutture che in un certo periodo dell’anno si trasformano in strutture ricettive mettendo le stanze a disposizione dei turisti, è resa possibile, spiega Bocca, da un regolamento comunale: già metterci mano e modificarlo, togliendo questa possibilità, potrebbe contribuire a raffreddare un mercato frenetico.
A Firenze si contano dodici studentati per un totale di quattromila posti: The Social Hub in viale Lavagnini e in viale Belfiore (con il prossimo in apertura alla Manifattura Tabacchi), Campus x, Campus Romito, Student hotel Novoli, i due in piazza Indipendenza e via Salvagnoli, Yellowsquare, e il futuro studentato del palazzo dell’ex Agenzia delle Entrate, quello in via Pietrapiana e infine il futuro studentato dell’ex Ogr, oltre a quello di Villa Monna Tessa.
Una vera e propria proliferazione di alloggi che dovrebbe servire ad abbattere i costi, mettendo a disposizione di chiunque ne abbia bisogno una stanza o un posto letto, ma che, come scrive il quotidiano citando il comitato Salviamo Firenze x Viverci, vengono utilizzati come vere e proprie strutture ricettive, con prezzi tra l’altro altissimi, aprendosi quindi solo ad una clientela ricca.
Come spiega il Corriere Fiorentino, nell’anno 2024/2025 il numero di studenti stranieri presenti in città ha superato quello degli studenti immatricolati all’UniFi e alle Università private, e anche il numero di posti letto nelle residenze private ha superato quello delle residenze pubbliche (quattromila contro duemila, dei quali tra l’altro al momento non tutti accessibili a causa dei lavori di ristrutturazione).
Sul punto il quotidiano intervista anche il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, presidente anche della Fondazione Cr Firenze, che recentemente ha stipulato un accordo con l’Università per trasformare in studentato Villa Monna Tessa, che potrà offrire 500 posti letto e porterà ad una vera e propria riqualificazione non solo dell’immobile ma anche della zona circostante.
In una città dove il problema del caro affitti, e in generale la questione abitativa, sono diventati urgenza anche dell’amministrazione comunale, Bocca spiega che la creazione di uno studentato “vero” è essenziale per permettere a chi ne ha bisogno di accedere ad una stanza.
La presenza di “finti studentati”, cioè di strutture che in un certo periodo dell’anno si trasformano in strutture ricettive mettendo le stanze a disposizione dei turisti, è resa possibile, spiega Bocca, da un regolamento comunale: già metterci mano e modificarlo, togliendo questa possibilità, potrebbe contribuire a raffreddare un mercato frenetico.
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