La Galleria dell'Accademia di Firenze avvia il rinnovamento del Museo degli strumenti musicali con l'esposizione al pubblico, per la prima volta, di tre spinette cinquecentesche di grande pregio. E' questo, si spiega in una nota del museo, l'inizio di un progetto destinato a valorizzare le collezioni del Conservatorio di musica Luigi Cherubini che vanta una collezione di circa 400 esemplari databili tra il XVI secolo e l'età contemporanea.
Tra questi, spiccano gli strumenti appartenuti alla collezione di Ferdinando dei Medici, tra cui la viola tenore di Antonio Stradivari e il clavicembalo in ebano di Bartolomeo Cristofori, inventore del pianoforte. Nel segno di quest'ultimo, si spiega, gravita il progetto di riallestimento del museo: la copia del clavicembalo di Cristofori, realizzata da Kerstin Schwarz nel 2009, viene spostata nella sala che ospita le due grandi tele di Anton Domenico Gabbiani, che ritraggono Ferdinando de' Medici e i suoi musici.
Al suo posto vengono collocate tre spinette cinquecentesche, poste in dialogo con l'innovativa spinetta realizzata da Bartolomeo Cristofori nel 1690 e appartenente alla collezione Medici. Le tre spinette che da oggi entrano nel percorso espositivo sono state realizzate a Venezia nella seconda metà del Cinquecento.
La prima è la spinetta a sei lati di Benedetto Floriani, la più antica tra le opere firmate dal costruttore veneziano. Realizzata nel 1568, è un modello insolito rispetto alla più tradizionale spinetta a cinque lati. Il secondo strumento risale al 1570 circa ed è attribuito a Benedetto Floriani. Visibile anche la spinetta poligonale attribuita a Joseph Solodiensis.
"L'esposizione delle tre spinette cinquecentesche è il primo di una serie di interventi destinati a mettere in risalto l'unicità di questa collezione, formata da strumenti di indiscutibile valore storico ed estetico, che sono stati ideati per produrre musica" - ha commentato Alessandra Nardi, funzionario storico dell'arte della Galleria dell'Accademia di Firenze.
Tra questi, spiccano gli strumenti appartenuti alla collezione di Ferdinando dei Medici, tra cui la viola tenore di Antonio Stradivari e il clavicembalo in ebano di Bartolomeo Cristofori, inventore del pianoforte. Nel segno di quest'ultimo, si spiega, gravita il progetto di riallestimento del museo: la copia del clavicembalo di Cristofori, realizzata da Kerstin Schwarz nel 2009, viene spostata nella sala che ospita le due grandi tele di Anton Domenico Gabbiani, che ritraggono Ferdinando de' Medici e i suoi musici.
Al suo posto vengono collocate tre spinette cinquecentesche, poste in dialogo con l'innovativa spinetta realizzata da Bartolomeo Cristofori nel 1690 e appartenente alla collezione Medici. Le tre spinette che da oggi entrano nel percorso espositivo sono state realizzate a Venezia nella seconda metà del Cinquecento.
La prima è la spinetta a sei lati di Benedetto Floriani, la più antica tra le opere firmate dal costruttore veneziano. Realizzata nel 1568, è un modello insolito rispetto alla più tradizionale spinetta a cinque lati. Il secondo strumento risale al 1570 circa ed è attribuito a Benedetto Floriani. Visibile anche la spinetta poligonale attribuita a Joseph Solodiensis.
"L'esposizione delle tre spinette cinquecentesche è il primo di una serie di interventi destinati a mettere in risalto l'unicità di questa collezione, formata da strumenti di indiscutibile valore storico ed estetico, che sono stati ideati per produrre musica" - ha commentato Alessandra Nardi, funzionario storico dell'arte della Galleria dell'Accademia di Firenze.
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