C'è bisogno di "un'inversione culturale importante che non consideri più la messa alla prova come uno stratagemma per evitare il processo e ottenere l'estinzione del reato ma sia uno strumento per creare un percorso rieducativo esterno". Lo ha affermato Giuseppe Fanfani, Garante dei diritti dei detenuti della Toscana, intervenendo al convegno 'Giustizia nella Comunità. Il ruolo della società civile e della comunità nella costruzione di una alternativa alla detenzione', oggi a Firenze.
"Che le carceri non funzionino - ha proseguito - e che siano 'quasi' un deposito del materiale umano che la società considera di scarto e degli ultimi è pacifico. A fronte di questa situazione drammatica c'è stato un tentativo importante con la legge Cartabia che ha dato maggior rilevanza ai percorsi esterni, come la messa alla prova. Dovrebbe essere un percorso serio per sostituire questo nuovo istituto alla pena principale che non serve a niente. Questo presuppone però che ci sia una struttura esterna particolarmente efficiente, che la società sia in grado di affrontare questo problema e che vi sia un'inversione culturale".
"Dobbiamo creare una cultura della misura alternativa al carcere", ha affermato Serena Spinelli, assessora alle politiche sociali della Regione Toscana, intervenendo al convegno. "Sappiamo che alle misure alternative abbiamo la necessità di far accedere più persone possibili e che talvolta quelli più fragili vi accedono con più difficoltà", ha aggiunto.
"Che le carceri non funzionino - ha proseguito - e che siano 'quasi' un deposito del materiale umano che la società considera di scarto e degli ultimi è pacifico. A fronte di questa situazione drammatica c'è stato un tentativo importante con la legge Cartabia che ha dato maggior rilevanza ai percorsi esterni, come la messa alla prova. Dovrebbe essere un percorso serio per sostituire questo nuovo istituto alla pena principale che non serve a niente. Questo presuppone però che ci sia una struttura esterna particolarmente efficiente, che la società sia in grado di affrontare questo problema e che vi sia un'inversione culturale".
"Dobbiamo creare una cultura della misura alternativa al carcere", ha affermato Serena Spinelli, assessora alle politiche sociali della Regione Toscana, intervenendo al convegno. "Sappiamo che alle misure alternative abbiamo la necessità di far accedere più persone possibili e che talvolta quelli più fragili vi accedono con più difficoltà", ha aggiunto.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies