La Nazione questa mattina dedica un approfondimento al gioco d’azzardo nel fiorentino, riportando che a Calenzano mediamente vengono spesi 4000 euro all’anno per giocare, il dato più alto della provincia di Firenze e in generale più elevato della media nazionale, che si attesta intorno ai 1300 euro annui.
A destare allarme, scrive il quotidiano, è anche l’età dei giocatori, che nel corso degli anni si è abbassata, tanto che nel 2022 un milione e trecentomila minori di diciotto anni hanno giocato almeno una volta, mentre nella fascia 18-84 sono addirittura venti milioni le persone che almeno una volta hanno giocato.
Il dato mette in allarme i sindacati, che denunciano: “Dietro il gioco d’azzardo può nascondersi la mano della criminalità organizzata, per questo è una pratica che va combattuta e disincentivata” spiegano Claudia Tozzi e Claudio Bucchielli di Spi Cgil Firenze e Calenzano.
Per i sindacati è necessaria una legge di livello nazionale che metta al centro la tutela della salute della comunità e delle persone e che disincentivi il gioco d’azzardo, permettendo anche agli enti locali di regolamentare la pratica e di intervenire laddove necessario: al momento, però, con la bozza di decreto per il riordino della pratica, il rischio, denunciano i sindacati, è di deregolamentare e creare uno spazio grigio nel quale il fenomeno potrebbe accrescersi ancora.
A destare allarme, scrive il quotidiano, è anche l’età dei giocatori, che nel corso degli anni si è abbassata, tanto che nel 2022 un milione e trecentomila minori di diciotto anni hanno giocato almeno una volta, mentre nella fascia 18-84 sono addirittura venti milioni le persone che almeno una volta hanno giocato.
Il dato mette in allarme i sindacati, che denunciano: “Dietro il gioco d’azzardo può nascondersi la mano della criminalità organizzata, per questo è una pratica che va combattuta e disincentivata” spiegano Claudia Tozzi e Claudio Bucchielli di Spi Cgil Firenze e Calenzano.
Per i sindacati è necessaria una legge di livello nazionale che metta al centro la tutela della salute della comunità e delle persone e che disincentivi il gioco d’azzardo, permettendo anche agli enti locali di regolamentare la pratica e di intervenire laddove necessario: al momento, però, con la bozza di decreto per il riordino della pratica, il rischio, denunciano i sindacati, è di deregolamentare e creare uno spazio grigio nel quale il fenomeno potrebbe accrescersi ancora.
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