“Si tratta di un'interpretazione basata su un regio decreto del 1936, lontano dalla realtà normativa odierna e dagli sviluppi del Codice della strada”

"Non ci convince affatto la recente sentenza della Corte di Cassazione, che legittima il trasporto di persone tramite veicoli privati di tour operator destinati all’uso proprio ," afferma Claudio Giudici, presidente nazionale di Uritaxi.

"Questa decisione crea un contesto in cui tutele professionali e assicurative variano a seconda che il trasporto avvenga con un mezzo di proprietà di un tour operator o di un’agenzia turistica. Si tratta di un'interpretazione basata su un regio decreto del 1936, lontano dalla realtà normativa odierna e dagli sviluppi del Codice della strada. Quel decreto, infatti, parla genericamente di 'noleggio di autovetture', ben diverso dal noleggio con conducente, per il quale sono richiesti requisiti professionali e specifiche autorizzazioni."

"Questa sentenza - prosegue Giudici - ispirata alla despecializzazione professionale, potrebbe avere effetti ben più ampi, con un impatto su numerosi settori se il principio da seguire resta quello di una semplice 'prestazione turistica di accoglienza e assistenza'. Una tale interpretazione avvantaggia i grandi gruppi, capaci di gestire molteplici attività a prezzi ridotti, ma a scapito della sicurezza. Potremmo dire: affari per loro e prezzi stracciati per i consumatori, ma la sicurezza resta in secondo piano," conclude il presidente Uritaxi.

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