Secondo i dati della ONG però in nessun comune Toscano si supera la soglia considerata pericolosa

Secondo un report pubblicato da Greenpeace e citato questa mattina da Il Tirreno, anche in Toscana è stata riscontrata la presenza dei Pfas (acronimo di sostanze perfluoroalchiliche) nei campioni di acqua analizzati dalla ONG ambientalista.

I Pfas sono sostanze artificiali di sintesi che vengono prodotte durante i processi di lavorazione industriale e che si trovano in tantissimi oggetti di uso quotidiano, dalle pentole ai vestiti. Hanno la particolarità di essere molto resistenti alla degradazione e quindi il loro impatto sull’ambiente è particolarmente grave, dato che sono sostanze altamente inquinanti e nocive per la salute dell’essere umano.

Nello studio elaborato da Greenpeace e ripreso dal quotidiano viene sottolineato che ad essere analizzata è stata l’acqua di oltre duecento comuni italiani, e che anche in quelli toscani (già considerati a rischio dopo una precedente verifica a gennaio dell’anno scorso) è stata riscontrata la presenza di queste sostanze.
Tuttavia, sottolinea il quotidiano, i livelli riscontrati sono risultati al di sotto della soglia stabilita per legge e anche secondo ricercatori e tecnici la Toscana è ancora lontana da una concentrazione che debba destare allarme.

Il Comune nel quale è stata riscontrata la concentrazione maggiore è Arezzo, nel quale il valore della somma di Pfas ha raggiunto i 104,3 nanogrammi per litro, seguito da Lucca con 22,7 e Montale (in provincia di Pistoia) con 18,8, e altre situazioni da monitorare, riporta il quotidiano, si hanno a Massa Carrara, Prato, Empoli, Figline.

Nel recente report, riporta ancora il quotidiano, è stata misurata per la prima volta anche la presenza di Tfa (acido trifluoroacetico): il valore registrato a Firenze è di 127,7 nanogrammi per litro d’acqua, sotto la soglia considerata pericolosa.

Al momento, scrive il quotidiano, in Europa non esistono regole specifiche relative al limite di Pfas nelle acque pubbliche, ma nel 2026 entrerà in vigore il nuovo regolamento europeo per l’acqua potabile dopo che la Commissione, dal 2024, ha iniziato a raccomandare agli stati membri di tenere sotto controllo la presenza dei Pfas nella catena alimentare.
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